Molti pensano che fare i freelance sia un ripiego, magari perché non si trova lavoro, altri che sia una missione. Tu come ti poni?
Per me è stata insieme una scelta e un ripiego: ho dovuto aprire la partita iva per poter chiedere l’aspettativa dal mio vecchio lavoro e potermi trasferire in un’altra città, ma in realtà era una cosa a cui stavo pensando da anni, per potermi dedicare a quella che da solo passione volevo far diventare anche un lavoro. Non ci sarebbe stato altro modo per poter fare la shiatsuka esattamente come avrei voluto. È contemporaneamente difficile e bellissimo.
Trovaci un’immagine che rappresenta per te il freelancismo.
La foto rappresenta un fico che rinasce dopo l’inverno. Ricco di possibilità e nuove foglie, parecchio tortuoso e tormentato, con tante cicatrici, ma molto bello.
Come ti immagini il Freelancecamp? O se hai già partecipato, come te lo immaginavi e cosa hai portato a casa?
Un luogo di ritrovo, di festa e condivisione di esperienze e suggerimenti per sapersi districare e divertire in un mondo davvero incasinato. Ci sono stata l’anno scorso per la prima volta ed era la mia prima esperienza. È stato illuminante e mi ha fatto capire quanto io possa crescere come professionista e anche quanto sia importante la capacità di “fare rete”.
Qual è la tua Twitter bio? Ce la spieghi?
“Una shiatsuka danzatrice geek.”
Mi fa sorridere la mia bio, eppure mi rappresenta tantissimo. Io sono tutte e tre le cose, sia separatamente che tutte insieme.
Per esempio: la documentazione dei miei corsi di Self Shiatsu, l’anagrafica dei clienti, le fatture, le slide delle presentazioni sono tutte create in LaTeX (è abbastanza geek? quasi nerd?).
I miei trattamenti shiatsu sono curati fino alla scelta della musica adatta ad ogni cliente, i miei movimenti intorno alle persone ricordano una danza, insomma, questa sono io :)
Il tuo intervento è previsto per il 16 maggio. Di cosa ci parli?