Ciao Roberto, che fai il grafico ce l’hai già detto gli anni scorsi, ora raccontaci qualcosa di nuovo.
L’anno scorso mi stavo facendo un po’ schifo, ora invece mi trovi in forma smagliante perché sto lavorando a progetti che mi appassionano, e sto notando come tutte le competenze laterali che ho acquisito nel tempo ora mi stiano tornando utili. E io che pensavo di aver buttato nel cesso gli anni migliori.
Mi sveglio la mattina con la voglia di mettermi al computer e riprendere quel che ho lasciato la sera prima. Credo sia il risultato del cambio di rotta che ho intrapreso un paio di anni fa, quando ho deciso di cambiare clienti, importi, tipologia di lavori.
Ho però la sensazione che sia un po’ come quando ti metti a dieta, no? Che il primo mese perdi 2kg e sei contentissimo, ma è solo acqua. Poi perdere i successivi due chili, sarà quella la vera fatica.
Quindi sono felice, entusiasta, ma ancora sul chi va là.
Mi piacerebbe trovare al Freelancecamp qualcuno che sta facendo, o ha già fatto, un tentativo simile al mio di lasciare i tanti piccoli clienti per qualcosa di più strutturato e complesso. Mi piacerebbe farci due chiacchiere, quindi caro freelance se sei in ascolto ti prego vieni a parlarmi, ti offro una birra, forse abbiamo qualcosa di utile da raccontarci.
Ci sono progetti di cui vuoi parlarci, tra quelli che ti fanno alzare allegro la mattina?
Sto lavorando con una startup parigina che applica l’intelligenza artificiale alla cardiologia, mi occupo del design di interfaccia. Per la Regione Emilia-Romagna ho iniziato un progetto di formazione online sulla gestione dei casi di violenza sulle donne. Seguo le campagne di Essere Animali. Con TPER sto sviluppando il sistema di vendita online di biglietti dei treni, un progetto pluriennale che mi piace un sacco. E altri.
Poi quest’anno ho deciso di scommettere sulla data visualization (te la spiego qui): ho lavorato per una bella agenzia milanese e ora sto collaborando con un artista barcellonese su una versione visuale del Teatro della memoria. E tra poco Digital Update lancerà un mio corso dedicato proprio alla data-visualization.
Allo scorso Freelancecamp ti eri preso l’impegno di rifare il tuo sito internet: ce l’hai fatta?
No, ovviamente (occhioni da gatto di Shrek).
Però ho dato vita a ventisei, che è tipo una newsletter: il 26 di ogni mese scrivo personalmente a ciascuno dei primi ventisei della lista, mentre gli altri aspettano in coda finché qualcuno dei primi ventisei, per disinteresse o distrazione, si disiscrive.
Sentivo la voglia di riportare un po’ di umanità e di personalità al centro della comunicazione, oggi divorata dagli automatismi (santi subito) e dalla vanità di essere mainstream.
Ai miei ventisei mando qualche riflessione che abbia a che fare con il mio lavoro ma che abbia anche un respiro più ampio, insieme a qualche disegnetto personale molto semplice, anche perché ne devo fare ventisei ogni volta e ti confesso che è un bell’impegno.
Da 1 a 10, quanto ti soddisfa il tuo lavoro per quel che riguarda:
- Aspetti economici: 8
- Gestione dei tempi di vita e di lavoro: 9
- Relazioni umane: 7.
Come ti vedi fra 5 anni? E fra 20?
Giovanissimo.
E ora, giochiamo un po’.
- Che libro non può mancare nella biblioteca dei freelance? “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”: è un libro che cito in ogni corso, intervista, speech, anche se non l’ho mai letto.
- Quando viaggi per lavoro, cosa non può mancare nel tuo bagaglio a mano? L’asciugamano. E gli adattatori, perché gli ingegneri tutta la loro creatività l’hanno espressa nelle prese.
- Quale app vorresti cancellare dal tuo smartphone? Come tutti, WhatsApp, ma solo perché la gente si aspetta che le risponda.
Sito * Ventisei * Facebook * Twitter * Instagram * Linkedin * foto di Matteo Pezzi