[Con questa intervista a Manuel Grifalconi inauguriamo la serie di post sui freelance che hanno partecipato e parteciperanno al Freelancecamp. Manuel è online con il sito Quirky.it, su twitter è @quirkyweb.]
Molti pensano che fare i freelance sia un ripiego, magari perché non si trova lavoro, altri che sia una missione. Tu come ti poni?
Fare il freelance è semplicemente uno stile di vita. È un modo di lavorare che rappresenta anche uno stile di vita libero, senza vincoli di orari e di posti, in cui si è completamente liberi di scegliere con chi e come lavorare.
Non è una scelta vantaggiosa, anzi è una strada dura e tortuosa, in cui la voglia di mollare è sempre dietro l’angolo, soprattutto qui in Italia. Ma è anche qualcosa di cui non puoi fare a meno, io so che se tornassi a fare il dipendente (e ci penso spesso onestamente), durerei poco.
Trovaci un’immagine che rappresenta per te il freelancismo.
Per me è l’andare in bici (foto via unsplash). Ci ho anche scritto un articolo sul mio blog, sarei davvero felice se lo leggeste! Eccolo: Essere freelance è come andare in bici.
Come ti immagini il Freelancecamp? O se hai già partecipato, come te lo immaginavi e cosa hai portato a casa?
Me lo immaginavo molto tranquillo e informale e così è stato. Mi sono portato a casa nuove amicizie che poi ho coltivato attraverso i social e la voglia di non mollare e di ripensarmi.
Qual è la tua Twitter bio? Ce la spieghi?
La mia Twitter bio è “#ux, #ia and #servicedesign
I like to go deep in exploring people’s needs and emotions related to digital and physical products or services.”
Le persone prima della tecnologia e del prodotto. Sempre.