Molti pensano che fare i freelance sia un ripiego, magari perché non si trova lavoro, altri che sia una missione. Tu come ti poni?
Credo che sia un’opportunità, una grande opportunità. Per me è stato così. Scegliere di avventurarsi nel mondo del freelancing richiede coraggio, un’ottima capacità di auto organizzarsi e una buona dose di creatività. Quello che forse alcune persone sottovalutano sono gli aspetti “pratici”, come contattare possibili clienti, redigere offerte e preventivi, negoziare incarichi, che hanno poco a che fare l’idea “romantica” del freelance tutto “idee e libertà”.
Come tutte le sfide, fare il freelance stimola a dare il meglio di sé, ad apprendere continuamente, a “correggere la rotta” strada facendo e a impiegare a pieno le proprie abilità creative.
Trova un’immagine che rappresenti cos’è per te il freelancismo.
La prima immagine che mi viene in mente è quella di una prateria, di uno spazio aperto in cui far “galoppare” la propria creatività. Ci sono tratti più agevoli, in pianura o in discesa, altri più faticosi, in salita (magari sotto il sole cocente), momenti più solitari ed altri più “affollati”; c’è spazio, comunque, per far sentire la propria voce e far risaltare la propria unicità.
Ovviamente bisogna muoversi e darsi da fare: “Anche se siete sulla buona strada” – ricorda il comico Will Rogers – “vi investiranno se ci state seduti sopra!”
Come ti immagini il Freelancecamp? O se hai già partecipato, come te lo immaginavi e cosa hai portato a casa?
L’idea di ritrovarsi in una location inusuale e rilassante come la spiaggia, secondo me, è una scelta innovativa e vincente. Sono riuscito a seguire le edizioni precedenti solo in streaming, ma mi sono arrivate tutta la “freschezza” e la vivacità degli interventi. Il Freelancecamp rappresenta, per me, un’oasi creativa in cui rifocillarsi, divertirsi, raccogliere spunti pratici e preziosi, in cui conoscere altre persone con interessi ed esperienze simili.
Qual è la tua Twitter bio? Ce la spieghi?
Ho cercato di descrivere in poche parole (cosa per me non facile) le mie peculiarità principali. Sono sempre stato un bambino curioso, di quelli che osservano tutto e fanno un sacco di domande e… non intendo smettere solo perché sono diventato “grande” ;-)
Sono ottimista, che non significa ignorare o negare la realtà, vuol dire scegliere di guardare il lato migliore delle persone e delle situazioni. Mi piace anche cercare gli aspetti divertenti in ogni circostanza e questo rende le giornate (mie e di chi lavora con me) più piacevoli e leggere.
Il mio lavoro, che coincide con la mia passione, consiste nell’aiutare le persone a sviluppare le abilità creative, nel fornire strumenti e metodologie per generare idee originali e per tradurle in “prodotti” di valore.
Il tuo intervento è previsto per domenica 17 maggio. Di cosa ci parli?
Ci sono occasioni in cui facciamo fatica a trovare una buona idea, altre volte, invece, le idee innovative sembrano “fluire” con grande facilità. Recenti studi hanno analizzato queste “oscillazioni” della nostra creatività durante la giornata o la settimana.
Nel mio intervento “Quando ti vengono le migliori idee?” scopriremo i momenti della giornata e le circostanze in cui è più facile generare buone idee. Svelerò anche alcuni semplici accorgimenti che ci permettono di sfruttare al meglio le nostre “intuizioni” e di valorizzare le nostre abilità creative.
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