Molti pensano che fare i freelance sia un ripiego, magari perché non si trova lavoro, altri che sia una missione. Tu come ti poni?
È una necessità: essere libero. Anche di sbagliare.
E il tempo per le idee è il tempo migliore del freelance.
Trovaci un’immagine che rappresenta per te il freelancismo.
Nuotare seguendo la medusa gigante, riuscendo a non farsi travolgere dalle paure e seguendone il nuoto sinuoso.
[Illustrazione di Alessandro, n.d.r]
Come ti immagini il Freelancecamp? O se hai già partecipato, come te lo immaginavi e cosa hai portato a casa?
Ho partecipato nel 2013 con il mio primo (o forse secondo) speech pubblico… a parte qualche matrimonio o funerale…
Per me è stata un’esperienza significativa e divertente perché ho potuto sperimentare, in un’atmosfera coinvolgente e abbastanza rilassata.
In effetti, fino alla sera precedente allo speech non avevo preparato le slide (io che sono un grafico!) e cercavo un coup de theatre, poi un grembiule è caduto e ho deciso di crearci su una slide analogica.
Mi piace quando lo speech diventa una piccola performance e al Freelancecamp ce ne sono di belli!
Ecco, una cosa che mi piace del Freelancecamp è che le persone sono rilassate, anche in ciabatte proprio. E questo rende tutto più leggero (ma non meno profondo o interessante).
Qual è la tua Twitter bio? Ce la spieghi?
Giardiniere dell’immaginario, illustratore e grafico. Cucino la zuppagrafica.com e scrivo libri di illustrazione.
Appassionato di #personalbranding.
Il tuo intervento è previsto per domenica 17 maggio. Di cosa ci parli?
“Dove si nascondono le idee? E come arrivano?”
Consigli per essere più creativi e ispirati.
Il mio intervento vuole aiutare i freelance a mantenersi in uno stato costante di ispirazione creativa, proponendo metodi, trucchi e consigli, cercando di capire come liberare le idee e il nostro potenziale.
Visto che io non ci riesco, spero che gli altri siano più bravi di me :)
Sito * Zuppagrafica * Facebook * Twitter * il suo libro.