freelancecamp Marina Romea 2018
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Verso il #Freelancecamp Marina Romea: Serena di Cugno

Scritto da Silvia Versari il 23 Aprile 2018
Serena è una guida turistica, viene per la prima volta al Freelancecamp perché "si ha sempre bisogno di ricevere una scintilla soprattutto all'inizio di un percorso".

Che lavoro fai?

Sono una guida e un accompagnatore turistico che promuove la terra in cui vive: la Romagna.
Il mio cuore però viaggia anche in altre aree limitrofe come la Valtiberina oppure lontane come la Puglia, la terra d’origine della mia famiglia.

Lavori da freelance?

Sì.

Lavorare da freelance è stato (ed è) un obbligo o una scelta?

Mi sto avvicinando proprio ora al mondo dei freelance e in parte è stata una scelta obbligata, visto che nel mio settore è la modalità di gestione lavorativa prevalente.
D’altra parte è anche frutto di una scelta ponderata dopo la nascita di mia figlia. Ho lasciato il mio precedente impiego da archeologa a tempo determinato non più sostenibile a livello economico e durante il periodo di liquidazione ho investito tempo ed energie per aggiornare le mie competenze in vista dell’attuale lavoro.

Da 1 a 10, quanto ti soddisfa il tuo lavoro per quel che riguarda:

  • Aspetti economici: 4
  • Gestione dei tempi di vita e di lavoro: 7
  • Relazioni umane: 8.

Come ti vedi fra 5 anni? E fra 20?

Tra 5 anni spero che i sacrifici attuali mi permettano di vivere del lavoro che ho scelto. Nello stesso tempo vedo fiorire un lavoro che sto mettendo in piedi con alcune stimate colleghe per la promozione del territorio che viviamo, fornendo chiavi di lettura fresche e connesse alla contemporaneità.

Tra 20 anni non ho la più pallida idea su dove mi avrà condotto il mio lavoro. Magari vivrò in un paese straniero oppure avrò formato altri professionisti nel mio settore. In generale vorrei essere un piccolo esempio imprenditoriale per i giovani che sceglieranno di svolgere un lavoro culturale con dignità.

Perché vieni al Freelancecamp Marina Romea?

Vengo al Freelancecamp per la prima volta dopo averlo seguito in diretta streaming l’anno scorso.
Pur a distanza ho percepito l’energia positiva generata da questo evento e quest’anno voglio farne parte, perché si ha sempre bisogno di ricevere una scintilla soprattutto all’inizio di un percorso.
Inoltre è proprio grazie a questo evento che mi sono avvicinata con più consapevolezza al mondo dei freelance e ho avuto modo di conoscere e testare tante risorse e strumenti di lavoro (tra cui il magico mondo dei podcast!).

E ora, giochiamo un po’.

  • Che libro non può mancare nella biblioteca dei freelance? Nel mio caso direi “L’atlante delle emozioni umane” di Tiffany Watt Smith. Le emozioni verso noi stessi e gli altri non sono poche, siamo noi che spesso non ci soffermiamo abbastanza a guardarle.
  • Quando viaggi per lavoro, cosa non può mancare nel tuo bagaglio a mano? C’è sempre almeno un quaderno per gli appunti e qualche penna sparsa in giro nella borsa. Non può mai mancare il caricabatterie del cellulare!
  • Quale app vorresti cancellare dal tuo smartphone? Vorrei cancellare Whatsapp ed adottare finalmente solo Telegram.. speriamo che succeda prima o poi.

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