freelancecamp Marina Romea 2018
chiara gandolfi
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Verso il #Freelancecamp Marina Romea: Chiara Gandolfi

Scritto da Silvia Versari il 7 Maggio 2018
Chiara è copywriter e voice talent. Fra 20 anni vi aspetta nella sua piantagione di avocado.

Che lavoro fai?

Sono copywriter e voice talent. Scrivo e quando leggo spesso lo faccio davanti a un microfono.
Nel 2014 ho fondato BalenaLab, il mio laboratorio di parole quasi palindromo in cui mi occupo di scrittura pubblicitaria e creatività, scrittura per il web e audio.

Sto cercando di confermare quello che ho detto nell’intervista dell’anno scorso ma allo stesso tempo di dire qualcosa di diverso, visto che sono una che si annoia facilmente anche di se stessa. Di nuovo rispetto all’anno scorso c’è che insegno Copywriting per il web con Digital Update.

Lavori da freelance?

Sì.

Lavorare da freelance è stato (ed è) un obbligo o una scelta?

È stato un azzardo che rifarei ancora. Convivo quotidianamente con tutti gli stereotipi del freelance nel bene e nel male e non mi dispiace: dalle giornate in pigiama alle insicurezze (Ce la farò? Sarò abbastanza brava? Cosa mi metto?), dalle soddisfazioni alla possibilità di scegliere come e con chi lavorare, dalla gestione del tempo allo smarrimento di giugno quando inizio a guardare i cataloghi dei ponti d’Italia per vedere sotto quale potrei andare dopo aver pagato le tasse.
Ecco, queste tasse sono sempre una sorpresa anche se il commercialista mi manda le previsioni tre mesi prima. Con quello stesso stupore affronto ogni giornata.

Da 1 a 10, quanto ti soddisfa il tuo lavoro per quel che riguarda:

  • Aspetti economici: 7. Sarà che uso le parole per la maggior parte del mio tempo, quando si tratta di numeri mi agito sempre un po’.
  • Gestione dei tempi di vita e di lavoro: 8. Sono diventata un po’ più brava, riesco a dire basta e prendermi tempo buono per ricaricarmi. Nel mio lavoro è importante anche questo spazio dedicato agli stimoli nuovi, lontano dal computer.
  • Relazioni umane: 9. Da quando ho iniziato a insegnare vedo più gente ed è un grande spinta a fare meglio. Incontro persone meravigliose che sanno darmi tanto.

Come ti vedi fra 5 anni? E fra 20?

Vorrei dire che farò la mantenuta a Parigi ma invece andrà così: fra 5 anni avrò delle nuove bellissime rughe ai lati degli occhi, un nuovo tatuaggio e ancora questo sorriso con le palette uguali a quelle di mio papà. Sarò ancora copywriter, avrò ancora la valigia facile, e starò cercando un posto per coltivare una rigogliosa piantagione di avocado dopo aver visto che Il principe mi ha dato grandi soddisfazioni.

Fra 20 anni gli avocado saranno andati alla grande e potrò finalmente stendermi all’ombra del più bello tra loro e leggere libri alle persone che verranno a trovarmi. La merenda, pane e guacamole, è offerta dalla casa.

Perché vieni al Freelancecamp Marina Romea?

Volevo proporre un bellissimo speech insieme a Damiano. Per tre settimane ci siamo trovati su Skype (lui vive a Monaco di Baviera e io sul Lago di Garda, ci siamo conosciuti proprio al freelancecamp dell’anno scorso) e abbiamo tirato fuori forse 47 argomenti possibili ma poi visto che l’improvvisazione ci viene meglio di molte altre cose nella vita, creeremo un Fuori Freelancecamp di cui non sappiamo ancora niente, perché se no che improvvisazione è?

E ora, giochiamo un po’.

  • Che libro non può mancare nella biblioteca dei freelance? “Whatever you think, think the opposite”, Paul Arden.
  • Quando viaggi per lavoro, cosa non può mancare nel tuo bagaglio a mano? Le cuffie o gli auricolari.
  • Quale app vorresti cancellare dal tuo smartphone? Tutte le applicazioni di sistema che non posso mai cancellare.

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