Che lavoro fai?
Faccio video, soprattutto aziendali. Il 2018 è il ventesimo anno di attività (auguri! grazie!).
In passato ho fatto di tutto nel campo dell’audiovisivo (segretario di edizione nel cinema, aiuto regia nella pubblicità, aiuto regia e montatore di documentari naturalistici, etc).
Adesso collaboro con agenzie, mi occupo anche del montaggio, spesso chiamo collaboratori ad aiutarmi nelle produzioni. Ah, insegno videomaking. (Mi ero promesso di non usare termini inglesi ma non ce l’ho fatta).
Lavori da freelance?
Sì.
Lavorare da freelance è stato (ed è) un obbligo o una scelta?
Obbligo, fare video come dipendente è raro, soprattutto a Firenze. (E forse è anche un po’ noioso).
Da 1 a 10, quanto ti soddisfa il tuo lavoro per quel che riguarda:
- Aspetti economici: 7
- Gestione dei tempi di vita e di lavoro: 7 (per adesso è sulla fiducia, ci sto lavorando).
- Relazioni umane: 7.
Come ti vedi fra 5 anni? E fra 20?
Spero con meno occhiaie. Ho impiegato molto tempo per migliorare il giro d’affari e imparare bene il mio lavoro. Adesso l’impegno, oltre a mantenere un buon business, è quello di vivere meglio (e un po’ ci sto riuscendo).
Tra 20 anni non so, la miopia non me lo permette.
Perché vieni al Freelancecamp Marina Romea?
Perché si imparano cose nuove, si incontrano belle persone e i cocktail del Boca non sono niente male.
Ah, anche perché c’è Marchetto.
E ora, giochiamo un po’.
- Che libro non può mancare nella biblioteca dei freelance? “Ma gli scimpanzé sognano la pensione?” di Jacob Burak.
- Quando viaggi per lavoro, cosa non può mancare nel tuo bagaglio a mano? Dovrei dire una cosa originale ma mi viene solo in mente lo spazzolino da denti.
- Quale app vorresti cancellare dal tuo smartphone? SunSurveyor, mi obbliga ad alzarmi troppo presto per riprendere l’alba.