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Stefania Di Mascolo, Professional Organizer, “la sostenibilità parte da quella personale”

Scritto da Silvia Versari il 15 Marzo 2023
Stefania è una Professional Organizer: pensa che la sostenibilità personale, data da un buon equilibrio organizzativo, sia alla base di tutte le sostenibilità.

Chi sei, cosa fai, a chi puoi essere utile?

Mi chiamo Stefania, sono una Professional Organizer e mi occupo di aiutare le persone ad armonizzare il più possibile la sfera personale, lavorativa e familiare. Spesso riuscire a tenere in equilibrio sulla nostra testa tutte le palline (figli, lavoro, casa, benessere personale) non è per niente facile.
Io aiuto le persone a individuare le aree di maggiore difficoltà e che necessitano di una riorganizzazione e strutturo per loro percorsi estremamente pratici ma che vanno a toccare diversi argomenti: dall’organizzazione personale alla suddivisione dei compiti in famiglia, dall’organizzazione lavorativa a quella familiare.
Per le aziende tengo webinar e workshop sugli stessi argomenti.

Hai mai pensato di strutturare la tua crescita personale e lavorativa in un’ottica di sostenibilità? Come? 

Onestamente mi sento di dire che tutta la mia vita è strutturata in un’ottica di sostenibilità: tante esperienze personali mi hanno fatto velocemente giungere alla conclusione che, per il mio personalissimo modo di essere, sarebbe stato meglio concentrarmi sulla qualità (delle relazioni, del lavoro, del tempo libero), piuttosto che sulla quantità.
Diventare professional organizer e quindi prendere ulteriore consapevolezza della finitezza delle mie risorse ha ulteriormente rinforzato questa mia convinzione.

Da 1 a 5, quanto è sostenibile il tuo lavoro dal punto di vista economico, di gestione dei tempi e delle relazioni?

Risposte di Stefania Di Mascolo al questionario sulla sostenibilità della sua vita e lavoro per i vari punti di vista: economico 3 su 5, tempi vita e lavoro 5 su 5, relazioni 5 su 5.
  • sostenibilità aspetti economici: 3 su 5.
  • della gestione dei tempi di vita e di lavoro: 5 su 5.
  • delle relazioni umane: 5 su 5.

Sostenibilità ha un ampio spettro di significati, spesso personali. Ci spieghi cosa intendi e perché hai dato questi voti?

Io ho una mia personale visione della sostenibilità. Prima di tutte, per me, viene quella legata alla mia vita personale: se per me qualcosa non è sostenibile da un punto di vista di spazi, tempi, energie, questa cosa non farà parte della mia vita.
Per me questa valutazione viene (giusto o sbagliato che sia) anche prima di un discorso di sostenibilità ecologica (a cui comunque tengo molto, ma non a scapito della mia salute mentale).
Nella mia scala di valori, la sostenibilità economica viene solo al terzo posto.

Cosa vorresti migliorare nel tuo percorso, perché sia più sostenibile per te o per le altre persone?

Fino a ora ho privilegiato le consulenze con privati perché le trovo molto arricchenti per entrambi.
Ho però capito che devo aprirmi ulteriormente alle collaborazioni con le aziende se voglio continuare anche a fornire servizi ai privati, perché ahimè, lavorare con i privati mi porta via molto tempo ed energie, per un risultato economico non sufficiente, rendendo quindi non sostenibile la mia attività.

Cosa vorresti che le altre persone intorno a te cambiassero, per migliorare la qualità del lavoro in generale?

Mi piacerebbe che ci fosse più attenzione alle altre persone, più umanità, senso di comunione.

Che tipo sei?

Risposta di Stefania Di Mascolo alla domanda che tipo sei. La domanda riportava 4 personaggi come 4 archetipi di comportamento verso la sostenibilità. Stefania sceglie un monaco stilita: pratico la mia sostenibilità e prego per gli altri (che faranno da sé).

Perché hai scelto questo personaggio?

Perché mi rappresenta molto.
Io faccio nel mio piccolo tutto quello che posso fare e cerco di aprire gli occhi ai miei 4 amici, e questo per questa vita mi basta.

Lavori come freelance? Da quanto tempo? È stata una tua scelta o un obbligo? Torneresti indietro?

In maniera purtroppo molto comune, sono diventata freelance dopo circa un anno dalla mia seconda gravidanza, nel 2019. Il mio lavoro precedente (lavoravo in un’agenzia di pr/eventi di moda) era troppo frenetico e poco flessibile per il tipo di attenzione che volevo dare ai miei figli. E così ho fatto il corso per p.o. e mi sono iscritta ad APOI (Associazione Professional Organizers Italia).
L’idea di buttarmi in questa avventura è stata una vera e propria illuminazione!

Perché partecipi a questa edizione del Freelancecamp? Chi te ne ha parlato? Cosa ti aspetti? Cosa speri che accada?

Lo conosco grazie alla mitica collega Chiara Battaglioni che ne parla spesso anche in Associazione.
Il motivo per cui ho deciso di iscrivermi è perché spero di sentirmi meno sola, e fare pace con la sensazione che si sia tutti sempre un po’ in competizione, mentre mi piacerebbe davvero formare una rete di nuove conoscenze.

Scegli una canzone e dedicala a unə freelancecampista (anche a qualcunə che non conosci ma che vorresti conoscere!).

Trovi Stefania su:

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