Bravissimo Giuseppe Lanzi che è riuscito last-minute a rispondere alla nostra intervista in tempo per l’edizione leccese del Freelancecamp; e bravo soprattutto perché sono sette anni che Sisifo ci sostiene, e chi è capace di vedere lontano è anche capace di cambiare le cose.
Ciao Giuseppe, eccoti ancora qui con noi, ed è il 7° anno! Ma come facciamo a stare ancora insieme, Sisifo e il Freelancecamp, senza segni di crisi?
Quando lavori con persone che apprezzi anche dal punto di vista personale, è facile stare insieme. Ricordo ancora la prima edizione del Freelancecamp ma ho presente tutte le persone conosciute, con diverse delle quali si sono creati rapporti professionali e personali che durano ancora. Potevamo forse mancare alla prima edizione al Sud Italia? Ancora prima di vedere, sono certo che faremo ancora delle belle scoperte e il prossimo anno saremo ancora a raccontarci perché continuiamo a lavorare (divertirci?) ancora insieme.
Ci racconti un po’ cos’è successo nell’ultimo anno dalle parti di Sisifo? Progetti a cui tieni particolarmente, cambiamenti, riconferme?
Una più grandi soddisfazioni che mi ha dato la mia azienda è che praticamente non esiste il turnover dei clienti. Dal 2005, quando rientrai in Italia dal Sud Africa, ho sostanzialmente gli stessi clienti/partner. Se proprio devo dirla tutta, qualche anno fa abbiamo avuto un momento difficile a livello societario e in effetti, quando avremmo potuto perderli tutti, furono in due a lasciarci; uno francamente volevo perderlo io perché parlavamo lingue diverse, ma l’altro sto ancora cercando di riconquistarlo… e son convinto che possiamo tornare a lavorare insieme.
Quali novità? Tieniti forte perché credo di lavorare al progetto più entusiasmante della mia carriera!!! Siamo i coordinatori del Progetto di Sostenibilità dell’intero Complesso Monumentale di Assisi… Fare azioni di sostenibilità nella casa di San Francesco va oltre alle mie più ottimistiche aspettative.
Si è creata una serie di situazioni positive che hanno messo insieme il Sacro Convento di Assisi, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale dell’Umbria e noi di Sisifo. Se professionalmente è una sfida enorme che ho accettato con entusiasmo, ti confesso che essendo io credente e devoto di San Francesco (al punto di dare questo nome al mio primogenito) anche a livello personale questa cosa mi tocca moltissimo.
Ho il privilegio di lavorare con persone come Padre Mauro Gambetti, che oltre ad essere il Custode del Sacro Convento è anche un ingegnere (!!!), con il prof. Walter Ganapini, ora direttore generale di Arpa Umbria ma di fatto il Padre dell’ambientalismo italiano, e con Massimiliano Muggianu, direttore generale di Sarvex che è quello che ha reso possibile tutto questo.
Incredibile quante realtà si stiano mettendo in gioco per contribuire a quello che vorremmo diventasse un caso di studio unico. Stiamo lavorando anche a un disciplinare che possa rendere replicabile questa esperienza in altre realtà.
Ma avrò modo di aggiornarvi nelle prossime edizioni visto che, per il momento, prevediamo almeno tre anni di lavoro. Bella sfida no?
Tutto questo senza lasciare i progetti che seguiamo sulle bioplastiche, sull’economia circolare e sulla resilienza… ricordate ancora come l’abbiamo definita? ;-)
Hai “bucato” l’edizione di maggio a Marina Romea: hai la giustificazione?
Non voglio pensare cosa dirai sapendo che, proprio per il progetto di Assisi, non riuscirò a essere presente nemmeno a Lecce e la cosa mi dispiace molto. Mi consola che avrete fra voi Lisa Dalla Gassa, la nostra social media specialist che segue i progetti dei nostri partner sui social.
Però sì, mi considero giustificato per l’edizione di Marina Romea perché ero all’Assemblea di Banca Etica di cui siamo soci e clienti e – su alcuni progetti – partner. Sebbene non fosse una assemblea elettiva, era importante esserci perché anche Banca Etica ha scelto il sud per celebrarla: eravamo infatti a Lamezia Terme in Calabria. Non sono mai casuali le scelte delle location, e credo sia importante per i soci sottolineare la nostra condivisione per queste scelte con la nostra presenza.
Ho però visto che la Banca ci ha “copiato” e quest’anno è uno dei sostenitori del vostro evento; ben vengano queste scopiazzature. Per noi è una ulteriore conferma che abbiamo visto giusto quando abbiamo puntato su Alessandra, Miriam e Gianluca. Credo che nemmeno voi avreste creduto di diventare non solo un evento nazionale, ma anche l’evento di riferimento per i freelance e di conseguenza per le aziende che con questi collaborano.
Troppo lusinghiero, ma prendo su tutti i compliementi! Ci sono opportunità per freelance che vogliano lavorare in e con Sisifo, in questo periodo?
Bella domanda… la risposta è si, ma anche no. Tu sai che – lo dissi alla prima edizione – per me i freelance veri (non quelli indotti!) sono delle vere e proprie aziende e credo sia indispensabile un minimo di mentalità imprenditoriale. Oggi avremmo diverse opportunità che non riusciamo a cogliere per mancanza di forze. Ma lavoriamo in un settore – quello dell’economia circolare – che ha necessità di positive contaminazioni e abbiamo bisogno di vicinanza.
Per questo abbiamo preso in affitto un ufficio di fianco al nostro a Bassano, dove vorremmo aprire un coworking che faccia girare nuove idee, nuove visioni, nuove opportunità. Ma ogni progetto ha bisogno di un cavallo (faccio il fine, di solito dico un mulo) che tiri e faccia crescere quel progetto. Se c’è qualcuno, che si faccia avanti! Certo che parlare a Lecce di un coworking a Bassano del Grappa, sembra paradossale… io lancio il sasso poi vedremo.
E adesso, le domande di rito per giocare un po’ anche con te:
- Che libro non può mandare nella biblioteca dei freelance?
Se sono sincero mi date del ruffiano… però è vero che la triade Diegoli/Farabegoli/Bertoli non manca nella mia libreria, e spesso li cito nelle mie relazioni (o devo dire speech?) in giro per l’Italia. A chiunque poi si occupi professionalmente di ambiente, non posso non suggerire un libro datato ma attuale: “Ambiente made in Italy” di Walter Ganapini e la “Laudato Sii'” di Papa Francesco. Quest’ultimo – di cui sento parlare molto da gente che forse non l’ha nemmeno aperto! – può essere letto anche senza convinzioni religiosi e con sguardo antropologico; secondo me vale la pena! - (A chi chiederlo se non a #trottolanzi?) tu che sei sempre in viaggio, cosa non può mandare nel tuo bagaglio a mano?
Mi verrebbe da dire un buon powerbank! Scherzi a parte, io ho sempre due libri: uno a tema professionale e uno completamente diverso, per staccare. Amo molto i romanzi storici ma non disdegno i fantasy. Fisici o elettronici, ma è importante tenere i neuroni allenati. Tendenzialmente i libri legati alla professione li leggo su kindle, mentre quelli “ricreativi” li preferisco fisici ma senza dogmi preconcetti… è che con iPad sembra di non staccare mai… e c’è sempre il rischio Netflix #boia. - Che app vorresti cancellare dal tuo smartphone?
Ho tre figli, e prima di impedire loro di usare il mio smartphone, ero sempre a cancellare giochi dai nomi sempre più assurdi. Oggi nel mio vorrei cancellare Sipario; immagino molti non la conoscano ma è la prima che “devo” aprire al mattino visto che è la rassegna stampa sui temi ambientali. Capisci che passare dal caffè alla cronaca come la #guerradeirifiuti, al mattino è devastante.