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A.I. Copy sostiene il Freelancecamp: l’intervista a Daniela Montieri

Scritto da Alessandra Farabegoli il 12 Aprile 2019
Sono molto contenta che l'Associazione Italiana Copywriter sia quest'anno fra gli sponsor del Freelancecamp, perché fare rete per dare valore al proprio lavoro e migliorare insieme è perfettamente nello spirito di questo evento; do quindi il benvenuto a Daniela Montieri.

In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.

Lavoro come copywriter da 15 anni e transcreator da 5. Mi piace dedicarmi alla formazione e portare la mia esperienza ai più giovani.

Qual è stato il giorno più bello della tua vita da freelance? E perché?

Il giorno più bello della mia vita da freelance è stato quello in cui ho lasciato definitivamente l’agenzia e ho aperto la partita iva, nel 2014. Nel mio caso è stata una vera e propria scelta e non una pseudo-disoccupazione. Benedico quella decisione e non tornerei in agenzia mai più. Evviva la libertà!

Quest’anno al Freelancecamp ci saranno momenti dedicati espressamente a conoscerci meglio; chi vorresti incontrare?

Mi piacerebbe incontrare soprattutto copywriter, magari che lavorano in campi diversi dal mio (social e web, per esempio) e condividere esperienze.

Hai già partecipato al Freelancecamp?

No, è la prima volta. Dalle cose che ho letto mi sembra un evento interessante e che “carica” molto.

Ci parli dell’Associazione Italiana Copywriter, che sostiene come sponsor questa edizione del Freelancecamp ? Come è nata, che cosa fate con e per i vostri soci, cosa volete diventare?

Sono molto felice di rispondere a questa domanda. L’Associazione Italiana Copywriter è nata dalle menti di 3 copywriter con età e storie molto diverse, che sognavano di avere un punto di riferimento per i loro colleghi, freelance o d’agenzia. Ed è proprio questo che ci proponiamo di diventare: un punto di riferimento. Qualcuno con cui consultarsi per domande scomode come “Quanto dovrei chiedere per questo lavoro?”, “Qual è il vostro codice ateco?”, o anche “Vorrei diventare copywriter, che libri o che scuole mi consigliate?”.
A proposito di formazione, abbiamo creato partnership con chi ne fa, ma abbiamo anche ideato un percorso tutto nostro, “Copy di Bottega”, che è un esperimento di formazione individuale in cui direttori creativi di grande esperienza seguono gli allievi passo passo.
Abbiamo deciso di sostenere il Freelancecamp perché tra i nostri iscritti di freelance ce ne sono molti. Probabilmente ne troveremo qualcuno lì.

Nella giornata di corso del 23 maggio, su “come diventare freelance migliori”, tu ci parlerai di branding e naming; e noi ne siamo molto felici, perché sappiamo bene che le parole sono importanti. Perché anche i freelance devono averne cura?

Il naming è un processo importante per chi vuole aprire una ditta individuale o una startup e, stranamente, è un tema poco trattato nella manualistica, almeno in italiano. Ai freelance può capitare che un cliente chieda un naming, per un’azienda o un prodotto, e magari non sa da dove iniziare. È per questo motivo che ho deciso di regalare al Freelancecamp un piccolo pezzo della mia esperienza nel naming, un’attività per cui mi è capitato di vincere dei premi, ma che in generale mi diverte moltissimo fin da quando ero bambina. Spero di riuscire a essere utile e magari di trasmettere la mia stessa passione.

Qual è la cosa migliore che potrebbe accaderti al Freelancecamp? E la peggiore?

La migliore: trovare nuovi contatti con cui creare occasioni di lavoro.
La peggiore: un contrattempo improvviso che mi impedisse di venire!

Il sito A.I. CopyGruppo Facebook di Un Posto al Copy

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