Ciao Francesca, che bello che SiteGround sia di nuovo con noi al Freelancecamp! Questo vuol dire che l’anno scorso, con la vostra prima partecipazione all’edizione di settembre, l’evento è piaciuto anche al resto dell’azienda?
Ciao Freelancecamp! Sì, ci è piaciuto tanto: l’evento è proprio in linea con le cose nelle quali crediamo anche noi. Ho avuto conversazioni interessanti, alcuni partecipanti hanno deciso di diventare nostri clienti e sono stata felice di poterli supportare nel passaggio. Il team eventi si è trovato benissimo con gli organizzatori (ammmore per tutti) e quindi siamo felici di ripetere per tutte e tre le edizioni 2018.
Anche noi, come avrai visto, abbiamo spostato il sito del Freelancecamp su hosting SiteGround…
Yesssss! Felici di avervi a bordo :) SiteGround Italia è aperta solo da un anno ma sono felice di vedere tante realtà eccezionali tra i nostri clienti. Poi so che qui dietro siete parecchio esigenti, abbiamo parlato di hosting tante volte, anche prima che io iniziassi a lavorare per SG, quindi è una bella conferma. Avere clienti preparati, che fanno richieste, danno feedback è importante per fare sempre meglio, quindi grazie!
Come sta andando il vostro arrivo in Italia con una struttura dedicati al nostro paese? Ci sono peculiarità del mercato italiano, e come vi state organizzando per gestirle?
Stiamo procedendo con la localizzazione dei nostri servizi, e non la semplice traduzione, proprio per venire incontro al mercato e rendere tutto italiano in modo autentico. Siamo sempre più presenti agli eventi locali e stiamo lanciando diverse promozioni e offerte dedicate. Gli italiani sono sempre molto esigenti, e noi vogliamo offrire sempre il meglio. Per questo abbiamo ampliato soprattutto il team del customer care; l’assistenza è uno degli elementi che ci differenzia e i nostri ragazzi hanno una marcia in più!
Il mese scorso abbiamo tirato le somme del primo anno dei servizi italiani e sono decine di migliaia i nuovi clienti che sono passati a SiteGround. Devo ammettere che la risposta dei clienti è stata eccezionale ed è andata ben oltre le aspettative. Immagino si sentisse l’esigenza di un servizio hosting diverso e di qualità.
E come stanno andando i tuoi primi mesi da dipendente, dopo tanti anni da freelance?
Di-vi-na-men-te. Così proprio, tutto scandito. Mi sono trattenuta a stento da usare il maiuscolo. Come ho avuto modo di dire nel panel finale del 2017, io sono sempre stata bene in azienda. Mi piace confrontarmi con organizzazioni grandi, con progetti che richiedono molte risorse, umane e di budget, e il ruolo da freelance non andava più bene per me. È stato però un passaggio necessario e utile quindi sono contenta dei miei anni da libera professionista.
E poi diciamocelo, lavorare da remoto per un’azienda fighissima è proprio un sogno e ti offre il meglio di entrambi i mondi: una tot di indipendenza nella gestione del tuo tempo, una struttura solida alle spalle che ti supporta. Cioè, chi m’ammazza (a parte i mojito del Boca, si intende, ma io consumo con moderazione)?
Un’intervista per il blog del Freelancecamp non è tale se non giochiamo un po’:
- Che libro non può mancare nella biblioteca dei freelance? I miei! “Chi ha paura del business plan?”, “Solopreneur” e l'”ABC del sito per il freelance”, obviously ;-)
Se devo sceglierne solo uno, “Chi ha paura del business plan”, che se continuiamo a fare gli struzzi sui soldi e sulla visione d’insieme del nostro business non andremo molto lontano. - Quando viaggi per lavoro, cosa non può mancare nel tuo bagaglio a mano? Guarda, ho raffinato talmente la cosa negli ultimi 24 mesi che c’ho scritto un post.
- Quale app vorresti cancellare dal tuo smartphone? Già fatto: Facebook. È una piattaforma che non mi serve più, che mi annoia, spesso mi imbarazzo per le cose che vengono postate. E poi Mail, sogno un mondo fatto di messaggi Slack e task su Jira <3