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Roberta Zantedeschi consulente HR freelance

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Roberta Zantedeschi: consulente HR e strano ibrido scoiattolo-balena

Scritto da Silvia Versari il 27 Luglio 2022
Roberta è formatrice e consulente in ambito HR, e amica del Freelancecamp fin dalle prime edizioni. Sogna l'equilibrio fra vita e lavoro, ma anche fra leggerezza e profondità.

In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile

Ciao sono Roberta, lavoro come formatrice e consulente in ambito HR con focus sulla comunicazione efficace, la scrittura professionale e la relazione consapevole. Il mio obiettivo è migliorare, parola dopo parola, il mondo e il mercato del lavoro. Mi trovi alle voci #parolepersonelavoro, #menocircolaripertutti e #comunicazionekillerskill. Sono utile a chi cerca una sponda per lavorare sui temi della comunicazione interna e dell’employee experience ma anche employee advocacy e uso attivo di LinkedIn.

Una cosa in cui sei brava e una che vuoi migliorare nella tua gestione del cliente o del lavoro da freelance?

Sono brava a fare della comunicazione la mia leva commerciale. Sono pessima nel delegare e nel project management personale, ma mi fa fastidio anche tutto quello che concerne la gestione economico-finanziaria.

Quanto ti soddisfa il tuo lavoro per guadagno, bilanciamento tempo e lavoro, relazioni umane?

Questionario soddisfazione freelance: soldi 4 su 5, gestione vita lavoro 3 su 5, relazioni umane 5 su 5
  • gli aspetti economici: 4
  • la gestione dei tempi di vita e di lavoro: 3
  • le relazioni umane: 5

Sogno l’armonizzazione tra vita e lavoro: è il mio obiettivo più grande. Ché anche la soddisfazione economica è pur sempre relativa a quanto tempo trascorri chiusa nel tuo ufficio anziché distesa sul divano a contarti i peli delle gambe o a correre o a cucinare sorseggiando un Durello o anche a leggere un libro.

Macchina del tempo: torni indietro e ti incontri alla soglia dell’apertura della partita IVA.
Datti un consiglio: “col senno di poi…”

Mi direi: occhio che stai per restare incinta, sarà un bellissimo sbattimento, ma pur sempre uno sbattimento. Coinvolgi di più il papà (me l’avete chiesto e io ho risposto!).

Che tipo di freelance sei?
Giochiamo al “se fossi”: se fossi un animale, un genere musicale o un personaggio famoso, chi saresti?

Se fossi un animale sarei uno scoiattolo (ma vorrei essere una balena).
Se fossi un genere musicale sarei Jazz perché non sono capace di stare a lungo sulle stesse note e amo osare, lanciarmi, provare… che poi, come per il jazz, non è mai a caso.
Se fossi un personaggio famoso vorrei fortemente essere un ibrido di Anna Marchesini e Lella Costa: due donne nelle quali leggerezza e profondità hanno attecchito in modo magistrale.

Nel Freelancecamp che vorrei c’è un talk che parla di…

Mindfulness e lavoro.

Anche tu terrai un talk, di cosa ci parli?

Sì, terrò un talk insieme a Pamela Nerattini: “LinkedIn per freelance“. Daremo qualche suggerimento di social selling per freelance su profilo, ricerca e approccio e poi risponderemo a tutte le domande che i partecipanti avranno e a cui non trovano risposta.

Tizio, Caia e Francə sono al loro primo Freelancecamp.
Cosa dici loro per accorglierl3? Cosa si devono aspettare?

Sarà bellissimo, conoscerete persone straordinarie, farete rete, imparerete cose, riderete tanto, vi sorprenderete di voi… e questo sarà solo l’inizio.

Consiglia a Tizio, Caia e Francə un talk imperdibile degli anni passati.

Il cazzeggio di oggi, gli errori di ieri, il fatturato di domani: un talk della bravissima Mafe de Baggis che ti aiuta a non sentirti in colpa se la tua testa è sempre proiettata nell’esplorazione di fenomeni o trend diversi e trascorri tempo leggendo o sbirciando i social. Tutto serve!

Ricordi perché hai partecipato la prima volta? 

Ho partecipato per curiosità e perché non sapevo cosa o chi fosse un freelance, era il 2012 e io lavoravo in azienda. Mi licenziai un mese dopo.
Quindi direi che ho trovato molto più di ciò avrei mai sperato o pensato. E sì, ho conosciuto una buona parte della mia attuale rete nonché amiche e amici che frequento abitualmente a prescindere dal lavoro e a cui voglio un bene grande.

Scegli una canzone e dedicala a unə freelancecampista (anche a qualcunə che non conosci ma che vorresti conoscere!).

Abiura di me è una canzone di Caparezza che ascolto a tutto volume in auto con i bambini. Mi piace un po’ per questo e un po’ per il testo e il ritmo: voglio passare a un livello successivo, voglio dare vita a ciò che scrivo! Ecco, questa frase descrive bene il percorso del e della freelance che parte e via via realizza ciò che ha scritto in un canvas o in un business plan, nel blog o sui social… non serve forse arrivare ad abiurare, ma perché no? Significa un po’ darsi la possibilità di rinascere.

Trovi Roberta su:

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