In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile
Scatto fotografie di branding per freelance e piccole attività che desiderano costruire la propria immagine in modo creativo. Sviluppo con loro idee di rappresentazione non convenzionali per comunicare con carattere e personalità al proprio pubblico. Non sopporto le foto banalotte di freelance al computer con la tazza in mano: non dicono niente e creano lo stereotipo del freelance caffeinomane e stakanovista. Col mio lavoro vorrei sgretolare questo immaginario e dare luce alle idee dentro la testa di ogni professionista.
Ho un debole per le persone timide, essendolo io per prima, e mi faccio in quattro perché possano sentirsi al sicuro nella propria immagine, davanti alla fotocamera, con la propria visione.
Una cosa in cui sei brava e una che vuoi migliorare nella tua gestione del cliente o del lavoro da freelance?
Sono instancabile quando è il momento di andare a fondo di un problema per trovare soluzioni, o guidare e sostenere il mio cliente nelle sue idee per rappresentarle visivamente, ho una discreta inventiva e la famosa “arte di arrangiarsi”. Sono una macchina da guerra quando lo faccio “per gli altri” ma, se si tratta di me, sfocio nel perfezionismo e in una forte autocritica e questo mi blocca spesso… vorrei riuscire a praticare maggior distacco emotivo verso i risultati del mio lavoro.
Quanto ti soddisfa il tuo lavoro per guadagno, bilanciamento tempo e lavoro, relazioni umane?

- gli aspetti economici: 3
- la gestione dei tempi di vita e di lavoro: 4
- le relazioni umane: 4.
Relazioni umane sul lavoro: di base sono introversa però mi piace coltivare relazioni 1:1, alla pari e per certi versi intense.
Nel mio lavoro è richiesta molta empatia per entrare in confidenza quasi “fisica” con i soggetti che scatto. Una giornata di shooting mi prosciuga letteralmente le energie e la voglia di interazione sociale per i giorni successivi e amo stare e lavorare da sola quando sono in studio.
Se si tratta di tempo libero e far festa in compagnia, invece, sono in prima linea, ma non mi piacciono le small talks.
Macchina del tempo: torni indietro e ti incontri alla soglia dell’apertura della partita IVA.
Datti un consiglio: “col senno di poi…”
Ho fatto degli errori all’inizio ma senza farli non avrei capito. Per come sono fatta ci sta anche aver sbattuto la testa contro il muro ogni tanto, quindi più che altro mi direi di darmi tempo (di più di quanto avevo messo in conto) e pazienza. Forse mi direi anche di scegliere meglio il/la commercialista.
Che tipo di freelance sei?
Giochiamo al “se fossi”: se fossi un animale, un genere musicale o un personaggio famoso, chi saresti?
Se fossi un animale sarei un qualche felino selvatico: un animale notturno, solitario, silenzioso e con una buona vista.
Se fossi un genere musicale sarei la metà strada (se esistesse) tra i Pink Floyd e i Rolling Stones: un mix di vagheggio, sperimentazione e complessità ma con l’animo blues e dritta al punto, smaliziata.
Se fossi un personaggio famoso sarei Han Solo di Star Wars: un “duro” dal cuore d’oro, fermo sulle sue idee ma disposto al cambiamento, si da da fare quando c’è da sporcarsi le mani. Un eroe che non è un eroe, ma è decisamente una persona normalissima con pregi e (tanti) difetti. E poi possiede un astronave!
Nel Freelancecamp che vorrei c’è un talk che parla di…
Modi per gestire e regolamentare collaborazioni a lungo termine tra freelance.
Tizio, Caia e Francə sono al loro primo Freelancecamp.
Cosa dici loro per accorglierl3? Cosa si devono aspettare?
“Mettetevi comodi, siete tra amici” – Possono aspettarsi accoglienza e simpatia, e anche parecchia tranquillità.
Consiglia a Tizio, Caia e Francə un talk imperdibile degli anni passati.
Ci sono stata una volta sola ed era il camp di fine anno 2021, non ci sono stati particolari Talk che mi hanno colpita, oltretutto era l’edizione anomala post-pandemia quindi non c’era molto di organizzato. Di quelli che ho visto (su YouTube) degli anni scorsi, consiglierei “Sbagliando si impara ma i successi insegnano di più” di Silvia Gazzotti.
Ricordi perché hai partecipato la prima volta?
Ho partecipato perché mi ha convinto a venire Chiara Battaglioni (con cui collaboro da tempo) e ho pensato che avrei avuto l’occasione per fare network dal vivo dopo due anni chiusi in casa. Ho conosciuto diverse persone, ma solo con un paio sono rimasta in contatto davvero, attraverso i social.
Scegli una canzone e dedicala a unə freelancecampista (anche a qualcunə che non conosci ma che vorresti conoscere!).
La domanda più difficile di tutte! Lancio un Technologic dei Daft Punk per Emmaboshi (che seguo e mi piace un sacco sui social, ma non ho mai avuto occasione di conoscere). Scelgo questa perché mi da l’idea che parli di design.