In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.
Sono una visual design con una grande passione per la strutturazione di discorsi efficaci, convincenti e dal bel vestito. Sono entusiasta e curiosa e mi piace accompagnare aziende, organizzazioni, speaker e freelance nella costruzione di discorsi memorabili. Faccio di un sogno un programma!
Qual è stato il giorno più bello della tua vita da freelance? E perché?
Ogni giorno è bellissimo, per me, e questa sensazione si muove su vari piani: la crescita professionale attraverso la formazione e la strutturazione di nuovi progetti; l’aspetto relazionale l’incontro con altri professionisti con i quali poter collaborare e, perché no, diventare amici; la sfida continua è la perenne ricerca di nuovi limiti da superare.
Quest’anno al Freelancecamp ci saranno momenti dedicati espressamente a conoscerci meglio; chi vorresti incontrare?
Mi piacerebbe incontrare qualcuno che m’ispiri a livello imprenditoriale, che ne so, qualcuno che fa cose non solo nel digitale. Non mi viene in mente un nome, in questo momento.
Hai già partecipato al Freelancecamp?
Sì!
E noi siamo proprio felici di rivederti! In questi anni come è cambiato il tuo modo di lavorare? Hai migliorato la gestione di tempo/soldi/clienti?
Tempo no, direi di no, ma è più una questione mia dovuta al fatto che apro sempre progetti nuovi e da quando gestisco il brand delle Slide Queen e sono diventata leader della Rete al Femminile il tempo si è azzerato. Però soldi e clienti vanno abbastanza bene.
C’è una persona che hai conosciuto al Freelancecamp e ora è presenza stabile nella tua vita o nel tuo lavoro?
Più che al Freelancecamp ho trovato una persona che mi ha ispirato al Digital Update e che è diventata una presenza stabile nella mia vita professionale, Miriam Bertoli. So che è molto impegnata ma tutte le volte che lancio un SOS lei risponde dedicandomi tempo, garbo e consigli. Insomma, ho una fortuna sfacciata.
Qual è l’intervento del Freelancecamp che ti ha insegnato/colpito/cambiato di più? Perché pensi che chi non l’ha visto dovrebbe proprio vederlo?
A Marina Romea non riesco mai a esserci, è un cruccio. Ma i talk me li guardo piano piano e questo l’ho trovato M E M O R A B I L E: ho mutuato il concetto di talk defaticante, mi sono fatta un sacco di risate e ho pensato che gli interventi devono essere così: utili, leggeri e scanzonati. Un poco come cerco di prendere la vita.
[qui le slide N.d.r]