Che lavoro fai?
Aiuto i professionisti e le imprese a trasformare in parole e forme chiare e ben organizzate tutti i loro progetti e sogni. È strategia digitale e sopratutto un vero e proprio coaching cucito su misura e “umanistico”, perché i numeri sono importanti ma per interpretarli abbiamo bisogno di restare umani. Insieme troviamo le parole giuste e i canali che funzionano meglio, anche quelli meno scontati e più insoliti, e quando un lavoro finisce ci resta la sensazione bellissima di aver lavorato con passione oltre che con la tecnica.
Lavori da freelance?
Sì.
Lavorare da freelance è stato (ed è) un obbligo o una scelta?
Un obbligo, all’inizio, e poi una scelta. E adesso non potrei mai mai mai mai mai tornare indietro.
Da 1 a 10, quanto ti soddisfa il tuo lavoro per quel che riguarda:
- Aspetti economici: 7
- Gestione dei tempi di vita e di lavoro: 8
- Relazioni umane: 8.
Come ti vedi fra 5 anni? E fra 20?
Fra 5 anni avrò un bellissimo taglio di capelli, un elenco lunghissimo di clienti ai quali scrivere a Natale, e soluzioni ancora più creative e “laterali” per sostenerli in tutti quei passi che fanno più paura, come lanciare un nuovo prodotto sul mercato, crescere o farsi conoscere.
Fra 20 anni invece avrò una tinta di capelli grigio-pervinca che farà invidia, e mi dedicherò solo alla formazione ma con ritmi più tranquilli, perché la pressione non fa bene ai risultati (e alla salute).
Perché vieni al Freelancecamp Roma?
L’anno scorso ero a Roma per curiosità, poi ci sono stati mojito e tante idee a Marina Romea, e adesso è una droga!
E ora, giochiamo un po’.
- Che libro non può mancare nella biblioteca dei freelance? “101 Storie Zen”. Così resto sorridente dentro e fuori.
- Quando viaggi per lavoro, cosa non può mancare nel tuo bagaglio a mano? Un libro (o anche il lettore ebook) e una collana colorata.
- Quale app vorresti cancellare dal tuo smartphone? Facebook!