Che lavoro fai?
Sono una consulente e formatrice sugli stili di vita. In particolare accompagno le persone in percorsi di sviluppo professionale, di bilancio di competenze, conciliazione vita-lavoro, ampliamento delle capacità relazionali e dell’intelligenza emotiva. Il mio approccio guida le persone a trovare equilibrio nei loro progetti di vita in maniera “ecologica”: in sintonia con l’ambiente che le circonda. Mi occupo molto di consulenza privata, ma credo molto nel lavoro di gruppo.
Lavori da freelance?
Sì.
Lavorare da freelance è stato (ed è) un obbligo o una scelta?
È entrambe: un obbligo dettato dal fatto che il mio lavoro non esiste da dipendente, ma anche un desiderio. La mia volontà di essere autonoma viene da lontano, da un’illuminazione avuta quando vivevo a Londra. Un’amica mi chiese in maniera diretta e senza fronzoli o fatalismi come solo un’anglosassone sa fare “che intenzioni hai per il futuro?” e io risposi d’istinto “Voglio creare qualcosa di mio.”
Da 1 a 10, quanto ti soddisfa il tuo lavoro per quel che riguarda:
- Aspetti economici: 5, da migliorare
- Gestione dei tempi di vita e di lavoro: 9 mi gestisco molto bene
- Relazioni umane: 10 è il bello del mio settore.
Cosa vuoi fare da grande?
Vorrei costruire una struttura aperta alla comunità locale, e collaborare con molti professionisti, specialmente di campi diversi dal mio. Lo scopo è di continuare a offrire i miei servizi, naturalmente, ma anche proporre uno spazio culturale e di condivisione per il territorio. Amo troppo la bellezza, l’arte e la natura per non includerle nel mio progetto, soprattutto conoscendone le potenzialità di supporto all’essere umano. È un sogno che richiede tempo e un percorso complesso, magari ci saranno degli aggiustamenti lungo la strada, ma l’importante è aver fede.
Perché vieni al Freelancecamp Roma?
Sono una fan del Freelancecamp, se ne tiene uno a Roma, mia città natale, come potevo non partecipare? Oltretutto mi piace ampliare i miei orizzonti, e cambiare territorio a questo scopo è una mia abitudine.
[Qui trovi slide e video dello speech 2014 “5 dritte per far fiorire un freelance”]
Ma sarai anche a Marina Romea, con uno speech dal titolo “Essere o Saper vendere, questo è il problema“. Di cosa ci parli?
Uno speech per tutti quelli che “so fare il mio lavoro ma non so vendere”. Essere freelance significa essere un’impresa a tutto tondo, e questo implica vendere il prodotto, ossia noi stessi.
Esternalizzare? Costoso, ma comunque in parte fattibile. Imparare a promuovere la nostra professionalità e cambiare ottica è la risposta.
Lo speech si articola come un breve percorso per apprendere le strategie utili a chi fa fatica a promuoversi o non si sente portato.
E ora, giochiamo un po’.
- Se il freelance fosse un animale, che animale sarebbe? Camaleonte.
- E se fosse una canzone? Liberi tutti – Subsonica.
- E una ricetta? Polpette – versatili per ingredienti e cottura.