Che lavoro fai?
La giornalista multimediale ovvero la “NewsMakerDiRete”con titolo professionale europeo e sono anche nota come da profilo twitter @netnewsmaker: “I’m a #mojo (mobilejournalist) InnovationFreelance SocialMediaReporter/Newsmaker/ Brand&BroadJournalist/Blogger&Editor/ Photographer/Videoreporter/Storyteller”.
Mi occupo anche di comunicazione e di social media marketing. Curo uffici stampa e produco contenuti multimediali per i social networks, oltre ad essere contributor per agenzie fotogiornalistiche come Controluce e Pacific Press Agency, nonché sono autrice del capitolo” “Gli strumenti del comunicatore digitale” per “Social Media Marketing – Una guida per i nuovi comunicatori digitali” Ed. Franco Angeli 2012.
Come organizer o “event manager” ho realizzato a Napoli “Sentieri Digitali” la prima rassegna di culture digitali e il Vesuvio Camp, il primo barcamp napoletano, oltre che GGD (Girl Geek Dinners Campania): la cena per le donne appassionate di internet, tecnologia e nuovi media in una città che all’epoca era ancora “vergine” del fermento digitale che poi giungerà successivamente. Nel dicembre del 2009, sono stata co-organizzatrice del XmasCamp a Roma.
Le mie pubblicazioni si trovano su varie testate locali e nazionali. Ha fondato il blog-magazine MagnArt.it (media-partner di molti eventi del digital e del webmarketing a livello nazionale).
Lavori da freelance?
Sì.
Lavorare da freelance è stato (ed è) un obbligo o una scelta?
Obbligo. Una condizione dovuta alle circostanze. In varie occasioni mi sono stati promessi contratti a tempo determinato e indeterminato che poi non hanno avuto seguito a causa della poca serietà dei miei interlocutori. La conseguenza naturale di tutto ciò non è altro che la condizione del freelance.
Da 1 a 10, quanto ti soddisfa il tuo lavoro per quel che riguarda:
- Aspetti economici: Si può sempre migliorare… La cultura del ribasso è una brutta bestia. È una fatica continua, immensa, far capire che il freelance deve essere rispettato al pari di una persona dipendente e/o contrattualizzata o di altri freelance come elettricisti, idraulici, commercialisti e fiscalisti. Spesso l’interlocutore non comprende che non è andando al ribasso che fa l’affare ma bensì pagando il giusto, agevolando magari il saldo della committenza così da fortificare il rapporto professionale. Chi è freelance, volente o nolente, deve aggiornarsi tutti i giorni. L’aggiornamento professionale continuo ha un costo (vivo), dovuto anche a trasferte. Caro committente, nella prestazione di servizio del freelance sappi che vi è compreso anche lo sforzo economico per la formazione professionale continua che è anche nel tuo interesse che avvenga, proprio per consigliarti bene e con competenza e professionalità e soddisfare al meglio le tue esigenze…
- Gestione dei tempi di vita e di lavoro: A seconda dei periodi si parte da una sufficienza al 10 e lode. Perché è un qualcosa che riesco a gestire abbastanza bene, almeno al momento. Ovviamente ogni giorno, settimana, mese è diverso. In base al flusso di lavoro e alle scadenze di consegna.
- Relazioni umane: Tante, il Networking ha fatto sempre parte del mio lavoro ma nel corso degli anni ho imparato a scegliere con chi fare rete e con chi no. E credo che sia l’aspetto più bello della libera professione.
Cosa vuoi fare da grande?
È la domanda che mi sto ponendo negli ultimi mesi, motivo per cui mi sto preparando ad affrontare anche altri ambiti lavorativi dove poter traslare e riversare e rigenerare il mio know-how.
Da un lato, vorrei continuare ad occuparmi ancora di giornalismo e comunicazione, social media marketing, organizzazione eventi e dall’altro mi vorrei dare anche alla formazione e ad imprese imprenditoriali come consulente della comunicazione.
Sono aperta a proposte e occasioni con un valore positivo, reale, fattibile, concreto, tangibile e che si presenti nelle giuste modalità secondo le “regole degli onesti” e non le regole della banda dei “furbetti, cialtroni, imbroglioni, speculatori”.
Perché vieni al Freelancecamp Roma?
Perché è da sempre che volevo parteciparvi ma negli anni passati mi è stato impossibile organizzare la mia presenza. Con la prima edizione a Roma, da organizzatrice di barcamp, non potevo assolutamente mancare e supportare il progetto al meglio delle mie possibilità. Questo barcamp è un’occasione preziosa per i freelancers, un appuntamento da non perdere e da tutelare nel tempo.
E ora, giochiamo un po’.
- Se il freelance fosse un animale, che animale sarebbe? Quando si è freelance bisogna esser un mix di identità animali: il cavallo per correre veloce dietro le opportunità, il toro per incornare quando ti mancano di rispetto e il leone per ruggire e lottare per il ripristino dell’equilibrio, del senso di giustizia e legalità. E per far capire ai furbetti che “Cà nisciuno è fesso” così come si dice a Napoli.
- E se fosse una canzone? Più che canzone mi viene di pensare ad una jam session dove tutto può accadere, esser suonato e andare a braccio con gli altri musicisti per la serie: va’ dove ti porta il cuore della fantasia e della creatività.
- E una ricetta? Ogni freelance è diverso dall’altro: la diversità e unicità è dettata dal cammino esperienziale. Io sarei più per un piatto freddo tipo insalata mista (mettici dentro ciò che vuoi), anche una insalata russa, o una insalata di pasta condita a piacere. Insomma che si tratti di antipasto, primo o secondo direi un piatto con molta fantasia, anche inventato a piacere nell’accostamento degli ingredienti, idem per la frutta: una bella macedonia. Il dolce? La pastiera scomposta.