freelancecamp Roma 2019

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Verso il #Freelancecamp Roma: Elena Bobbola

Scritto da Silvia Versari il 22 Agosto 2019
Elena è una visual e interaction designer. Insieme alla sua socia Marie Louise Denti ha una missione importante: salvare il mondo dai powerpoint brutti e molto brutti. Ce ne ha parlato l'anno scorso nel talk "Le slide come strumento di leadership". E ce ne parlerà nuovamente quest'anno (Slide, storie e design).

In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.

Sono una visual e interaction designer che salva il mondo dai PowerPoint brutti, dai corsi di e-learning noiosi e dai siti web inefficaci. La mia missione è facilitare la vita del mio pubblico, che sia tramite un sito facile da usare, un corso di e-learning che non ti faccia addormentare alla seconda interazione o un discorso in pubblico con una scenografia efficace. Credo fermamente che l’abito faccia il monaco e che si possa imparare a fare discorsi memorabili.

Qual è stato il giorno più bello della tua vita da freelance? E perché?

Il giorno della consapevolezza, ovvero quando ho deciso io di essere freelance e di non voler esser assunta da nessuna azienda. E quindi mi son buttata. 15 anni fa.

Quest’anno al Freelancecamp ci saranno momenti dedicati espressamente a conoscerci meglio; chi vorresti incontrare?

Vorrei incontrare qualcuno che mi ispiri. E vorrei vincere la mia timidezza e dire per prima “ciao sono Elena e tu?”. (Lo so che a leggere questo sorriderete visto il mio lavoro di presentazioni dietro le quinte e di speaker da palco: vi assicuro che per me è molto diverso stare sul palco dove qualcuno mi presenta, da fare il primo passo “tra la folla”).

Hai già partecipato al Freelancecamp?

Sì!

Torni anche con un altro talk insieme alla “Partner in crime” Marie Louise!

Sì, ci abbiamo preso gusto. Quest’anno parliamo di Slide, storie e design.

E noi siamo proprio felici di rivederti! In questi anni come è cambiato il tuo modo di lavorare? Hai migliorato la gestione di tempo/soldi/clienti?

È migliorata la consapevolezza di quello che voglio e quello che non voglio. E ho imparato a osare di più anche difendendo la mia professionalità.

C’è una persona che hai conosciuto al Freelancecamp e ora è presenza stabile nella tua vita o nel tuo lavoro?

Nel lavoro in modo stabile non ancora, però ho conosciuto molti freelance che sento costantemente, sia per consigli di lavoro che per incontrarci per un aperitivo.

Qual è l’intervento del Freelancecamp che ti ha insegnato/colpito/cambiato di più? Perché pensi che chi non l’ha visto dovrebbe proprio vederlo?

Quello di Benedetta Gargiulo. Quando dice che i figli e il business devono stare in 2 ambienti fisicamente separati mi ha fatto ricordare i 2 mesi in cui ho tentato di lavorare dall’ufficio di casa, con un aumento dell’entropia totale nella mia vita. E quindi dopo 2 mesi ho preso un ufficio in un coworking vicino a casa, coworking in cui ho a tutt’oggi ancora una scrivania.

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