Che lavoro fai?
Scrivo, riscrivo, leggo, correggo, metto a posto e parlo di libri. Oppure ne faccio punto di partenza per percorsi di creatività e arteterapia. Quindi faccio la scrittrice, la redattrice, l’editor, la lettrice e l’arteterapista (in genere non una sola cosa per volta).
Lavori da freelance?
Sì.
Lavorare da freelance è stato (ed è) un obbligo o una scelta?
Non me lo ricordo più. Ma al momento è senz’altro la mia dimensione.
Da 1 a 10, quanto ti soddisfa il tuo lavoro per quel che riguarda:
- Aspetti economici: 5
- Gestione dei tempi di vita e di lavoro: 8
- Relazioni umane: 10.
Come ti vedi fra 5 anni? E fra 20?
Non ne ho idea, né voglio usare l’immaginazione.
Sono molto piantata nel presente, è la mia strategia di felicità.
Perché vieni al Freelancecamp Roma?
Per ritrovare vecchi amici, per farmi ispirare da loro e dai nuovi che incontrerò.
Farai anche uno speech, di cosa ci parli?
“Quando dal caos nasce una stella, anzi una costellazione”. Spesso dietro la vita di un freelance c’è una formazione apparentemente caotica e dissociata, di conseguenza trovare una propria identità professionale, soprattutto in percorsi meno consueti come quelli della libera professione, può sembrare un’impresa. Ma essere freelance è anche avere la libertà di delineare nuovi profili che valorizzino proprio questi bagagli eclettici e poliedrici.
Come è successo a me che, da teatrante, arteterapista, redattrice, autrice e una serie di altre cose, ho sempre difficoltà a compilare i biglietti da visita, ma non posso negare che tutto ciò che faccio è frutto di tutto ciò che sono. E che brillo di più quando posso unire i puntini della mia costellazione.
E ora, giochiamo un po’.
- Che libro non può mancare nella biblioteca dei freelance? La grammatica della fantasia, Rodari.
- Quando viaggi per lavoro, cosa non può mancare nel tuo bagaglio a mano? Fogli di carta, una penna e il libro del momento.
- Quale app vorresti cancellare dal tuo smartphone? Quelle che ho voluto cancellare (Facebook per esempio) le ho cancellate.