Chiara è consulente marketing per piccoli business. Una vita Palermo/Parigi/Palermo (e freelance/dipendente/freelance), andata e ritorno, perché non si vive di solo métro-boulout-dodo.
Che lavoro fai?
Mi occupo di strategie di comunicazione e marketing online. Per me, ogni business è unico, perché sono uniche le persone che lo hanno pensato, che lo hanno creato e che lo fanno crescere, prendendosene cura giorno dopo giorno. Ma scoprire cosa ci rende unici non è facile, non è rapido, e soprattutto non è indolore. È molto più semplice scegliere la strada più breve, prendere scorciatoie, seguire i sentieri già battuti.
Così ci ritroviamo a essere uguali a tutti gli altri, a fare le stesse cose, a farle nello stesso modo. E invece di brillare, i nostri business diventano opachi, trasparenti, invisibili.
Quindi cosa faccio? Aiuto chi ha un piccolo business a scoprire cosa lo rende unico e a raccontarlo e promuoverlo (sul web e sui social) in modo altrettanto unico.
Lavori da freelance?
Sì.
Lavorare da freelance è stato (ed è) un obbligo o una scelta?
Essere freelance è stata ed è una scelta. Sono nata freelance. Finiti gli studi, ho aperto la partita IVA e per tanti anni ho lavorato come traduttrice. A un certo punto, però, ho sentito il bisogno di cambiare lavoro ma anche vita. Così ho fatto le valigie e mi sono trasferita a Parigi. E mi sono ritrovata, un po’ per caso ma anche un po’ per scelta, a lavorare in un ambito che mi aveva sempre affascinato: quello della comunicazione e del marketing online.
Lavorando come dipendente, in diverse agenzie, ho fatto tutta la gavetta, e sono cresciuta molto sia dal punto professionale che da quello umano.
Dopo alcuni anni, però, mi sono resa conto che non ero tagliata per quella vita che, in francese, si riassume in: métro-boulout-dodo. Così ho rifatto le valigie, sono tornata a Palermo, e mi sono (ri)messa in proprio.
Da 1 a 10, quanto ti soddisfa il tuo lavoro per quel che riguarda:
- Aspetti economici: 7
- Gestione dei tempi di vita e di lavoro: 9
- Relazioni umane: 9.
Come ti vedi fra 5 anni? E fra 20?
Tra cinque anni mi vedo con tutti i capelli bianchi e a fare quello che faccio adesso, magari in una casa con una stanza in più, di proprietà e non in affitto.
Tra vent’anni mi vedo in una villa su una bellissima spiaggia dove organizzerei dei retreat-incubatori per aspiranti giovani (e non) piccoli imprenditori.
Perché vieni al Freelancecamp Roma?
Vengo al Freelancecamp a Roma perché ogni occasione è buona per tornare a Roma e vedere le amiche e gli amici.
Vengo soprattutto perché vivendo a Palermo, a volte mi sento tagliata un po’ fuori dal mondo, perché le occasioni per confrontarsi con altri freelance sono più rare.
E poi se già il Freelancecamp è un’esperienza super quando lo segui in diretta streaming, figuriamoci se ci vai di persona;)
Farai anche uno speech, di cosa ci parli?
Si chiama “Oltre il rossetto c’è di più”.
L’idea parte da un post del mio blog: Freelance abbrutiti vs. freelance civilizzati.
Io sono stata a lungo una freelance abbrutita, una di quelle che “tanto lavoro a casa e non mi vede nessuno”. Poi, un po’ per gioco (ma nemmeno troppo), ho cominciato a prendermi cura di me, a fare la skincare tutti i giorni, a truccarmi (dopo aver macinato ore e ore di tutorial su YouTube).
Ed è stato qualcosa che mi ha fatto bene, anzi benissimo, sotto tanti punti di vista e che – per quanto può sembrare assurdo – ha fatto anche aumentare il mio fatturato. Forse perché quelle cremine e quei sieri, insieme a quegli ombretti e a quei rossetti, mi fanno sentire più sicura di me?
E ora, giochiamo un po’.
- Che libro non può mancare nella biblioteca dei freelance? Potrei citare tanti titoli, saggi e manuali. Ma, secondo me, nella biblioteca del freelance, non possono mancare i libri che col lavoro non c’entrano niente. I libri che leggi per staccare, per ricaricarti, e per nutrire la creatività.
- Quando viaggi per lavoro, cosa non può mancare nel tuo bagaglio a mano? Caricabatterie per il telefono e l’iPod e ovviamente la trousse con tutti i prodottini per la skincare e per il makeup.
- Quale app vorresti cancellare dal tuo smartphone? Nessuna? Non ho tantissime app sul telefono. È il mio modo per cercare di tracciare una linea di confine tra il lavoro e la vita. Se lavoro, lavoro. Ma se sono off voglio concedermi il lusso di essere off davvero.