Che lavoro fai?
Quando me lo chiede un uomo rispondo “il programmatore”, quando me lo chiede una donna rispondo “il grafico”, per ragioni d’appeal.
In realtà pasticcio in tanti ambiti diversi e questo mi appaga. Alla fine mi sa che di lavoro non faccio proprio nulla.
Lavorare da freelance è stato (ed è) un obbligo o una scelta?
L’ho scelto 11 anni fa. Da quando abito in Francia vivo periodi combattuti, e non mi riferisco ovviamente agli attentati: le grandi città offrono tantissimo in termini di opportunità di crescita e di rendimento, a patto che ci si inquadri in grandi strutture, alcune anche molto piacevoli e innovative.
Finora ho sempre trovato un motivo per rimanere freelance ma se nelle piccole città italiane essere libero professionista è una grande boccata d’aria, nelle metropoli il confine è molto sottile.
Da 1 a 10, quanto ti soddisfa il tuo lavoro per quel che riguarda:
- Aspetti economici: 7
- Gestione dei tempi di vita e di lavoro: 8
- Relazioni umane: 8
Cosa vuoi fare da grande?
Studiare. Voglio continuare a imparare cose nuove tutta la vita. Ehi non intendo mica andare a scuola, io un lavoro ce l’ho già. Intendo imparare nel senso di copiare, provare e sbagliare.
Non è certo la prima volta che ti sfruttiamo per logo e materiali vari del Freelancecamp, e non ti sei mai tirato indietro; è amicizia? supporto a una causa? cosa te ne viene in cambio?
Il piacere di fare le cose con persone che stimo, con cui mi trovo bene a lavorare e anche a cazzeggiare.
Le cose migliori mi sono capitate quando non pensavo a cosa avrei avuto in cambio nel farle, quindi non saprei proprio cosa me ne verrà in cambio ma se è anche solo qualche sorriso, è un cambio vantaggioso.
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