freelancecamp Punta Marina 2021

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Gente del Freelancecamp: Matteo Figoli

Scritto da Silvia Versari il 2 Settembre 2021
Il gradito ritorno di Matteo, Social Media Strategist che ci porterà un talk molto utile su un tipo di campagna Adv sostenibile anche per i freelance, spiegata passo a passo. Il suo better normal mi è piaciuto subito: "dare e chiedere sempre maggiore rispetto per il tempo delle persone".

In poche righe: chi sei, cosa fai, a chi puoi essere utile?

Aiuto le aziende a capire quanto può essere profittevole il loro investimento su Facebook, Instagram e LinkedIn, attraverso lo strumento centrale dell’advertising. Con la mia collaboratrice Chiara progettiamo test rapidi, dai rischi controllati, che servono a indagare quali contenuti, quali pubblici e quale assetto di campagne possono portare un solido ritorno dell’investimento all’azienda. Lavoriamo con realtà di tutte le dimensioni, dalle grandi come KONE e Sundek, ad aziende medio-piccole nel manifatturiero, nel turismo, nei servizi.

Nel tuo talk parlerai proprio di questo, nel caso specifico di campagne profittevoli e sostenibili per i freelance, giusto?

Esatto, il titolo è proprio “La migliore campagna che puoi fare in autonomia sui social, senza spendere troppo“. Sarà un talk molto specifico, su un tipo di campagna di Facebook&Instagram Ads che – nella mia esperienza – ho trovato particolarmente valida per i freelance.
Si tratta delle campagne “LeadAds” e vorrei spiegarle passo passo, facendo esempi. Un tipo di campagne che permette di agire comunque in autonomia, superando i temporali del “cookiegeddon” di iOS e dintorni, agendo in maniera efficace e controllando la spesa.

Come è cambiata (in meglio) la tua vita negli ultimi due anni?

I limiti espliciti imposti dai lockdown e dai coprifuoco hanno dato un “contenimento” a tante attività che mi toglievano energie e tempo. È stata quasi la giustificazione sociale per un raccoglimento di cui avevo bisogno, senza saperlo. Mi sono riposato di più e sono stato di più con le persone vicine, e mi sono reso conto che i confini “analogici” sono vitali e che farli dissolvere è molto rischioso: il lavoro va bene da remoto, le persone care un po’ meno.

Cosa vorresti fare, o cosa vorresti vedere intorno a te, per costruire davvero un better normal?

Cerco di dare e di chiedere sempre maggiore rispetto per il tempo delle persone: troppe aziende sono abituate a sprecarlo. Questo periodo ci ha obbligati a organizzarci da remoto e lavorare sui processi (anche inconsapevolmente), e sarebbe bello se servisse a lavorare tutti meglio, più lentamente, e sulle cose importanti.

Hai già partecipato a un Freelancecamp; c’è un talk che ti ha insegnato qualcosa di utile e che vorresti consigliare?

Il talk di Cristiano Ferrari “La potenza è nulla senza il controllo“. Una serie di strumenti utili (Ifttt, Zapier, strumenti di Google, siti che risolvono problemi, ecc.), per chi è tendenzialmente pigro come me, e che apprezza quando le macchine fanno il lavoro sporco :)

E infine: scegli una canzone che per te rappresenta il concetto di better normal

Alla luce delle sofferenze di questo anno e mezzo e delle grandi sfide di questo tempo, mi piace l’idea per cui (scusate il francesismo) “pensare solamente ai fatti propri è da furbi solo per i c*****ni”.

Grazie, e arrivederci a Punta Marina!

Puoi trovare Matteo qui:

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