freelancecamp Punta Marina 2021

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Gente del Freelancecamp: Alessandra Tinozzi

Scritto da Silvia Versari il 3 Settembre 2021
Alessandra dimostra in ogni parola la forza e la tenacia delle fioriture tardive. Terrà un talk per parlare proprio di come rimuovere rami vecchi e radici secche per fiorire a pieno, anche in periodi apparentemente fuori stagione. O di come si può cambiare vita dopo un lockdown, per esempio, come lei che si è trasferita finalmente dove voleva stare: vista mare.

In poche righe: chi sei, cosa fai, a chi puoi essere utile?

Mi chiamo Alessandra e sono una Late Bloom Coach: aiuto le donne che hanno superato gli anta a fiorire, pienamente e meravigliosamente per il fiore che sono. In barba a qualsiasi pregiudizio, sconforto, alibi o malignità. Il processo dello sbocciare è un processo naturale, pieno di forza e spinta vitale. Ma, insieme, è anche un processo molto delicato. Per questo, quando si fiorisce in periodi che non sono quelli canonici, ci vuole attenzione a proteggere i propri boccioli dal freddo, dalle potature avventate e dai bruchi famelici. Io stessa ho avuto molte vite, molti cambiamenti e molte fioriture spettacolari e tardive. Vuoi lavorare con me alla tua?

Ed è di questo che parli nel tuo talk in programma?

Sì, l’ho intitolato Late Bloom Revolution: i vantaggi di avere un business “dopo una certa età”.
L’ageismo è una discriminazione ancora un po’ nascosta che abbiamo un po’ tutti. Vorrei smascherare alcune idee preconcette e antichi tabù che ci appesantiscono il presente e ci interdicono il futuro. Tutto questo, con leggerezza e sul filo del racconto della mia personale fioritura tardiva.

Come è cambiata (in meglio) la tua vita negli ultimi due anni?

Dopo il primo lockdown trascorso a Milano io, mio marito e il cane Renzo siamo venuti in vacanza in Romagna, così, tanto per rimetterci al mondo… e non siamo più tornati a casa, se non per impacchettare le nostre cose. Venire a vivere al mare è sempre stato un nostro desiderio, ma se non fosse stato per la pandemia saremmo ancora lì a fantasticarci su.

Cosa vorresti fare, o cosa vorresti vedere intorno a te, per costruire davvero un better normal?

Vorrei che la gente smettesse di guardare indietro a “com’era” (che diciamocelo, non era proprio un granché)… e cominciasse a pensare come potrebbe essere.

E infine: scegli una canzone che per te rappresenta il concetto di better normal

Scelgo “Bella ciao” (nella versione de La casa di carta) perché cantarla tutti insieme, dai balconi di una Milano silenziosa e terrorizzata, mi ha regalato un autentico attimo di poesia e ha riacceso il cuore di speranza.

Grazie, e arrivederci a Punta Marina!

Trovi Alessandra a questi link:

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