[Un caro amico, dopo essere stato per anni “il giornalaio” ora lo si trova in rete come DataMediaHub; Pier Luca Santoro è anche su Twitter @pedroelrey, su Facebook, LinkedIn e Slideshare]
Molti pensano che fare i freelance sia un ripiego, magari perché non si trova lavoro, altri che sia una missione. Tu come ti poni?
Direi né l’uno né l’altro. Io faccio il freelance dal 1998 sono ormai 16 anni che vivo di questo lavoro dopo 11 anni da dipendente in azienda. Come in tutte le cose ha i suoi lati positivi in termini di indipendenza e varietà di esperienze e anche negativi sia sul piano economico – spesso si pensa che il freelance debba costare meno di una società di consulenza – che più in generale di tutela sia sotto il profilo legale che medico.
Trovaci un’immagine che rappresenta per te il freelancismo
[Freelance Freedom, N.C. Winters – dal Microlancer Blog]
Come ti immagini il freelance camp? O se hai già partecipato, come te lo immaginavi e cosa hai portato a casa?
Scambio di esperienze e, perchè no, di contatti. Sinergie.
Qual è la tua Twitter bio? ce la spieghi?
In questo momento, come temporary social media editor de La Stampa, riporto esattamente questa dicitura con il link a DataMediaHub, iniziativa editoriale di cui sono co-fondatore assieme ad altri 3 free-lance, ed il link per acquistare il mio e-book. Essendo temporary a breve la rivedrò/cambierò.