In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.
Sono una consulente di management e organizzazione. Aiuto a fare sintesi, a capire cosa è davvero importante, quale strada imboccare, cosa tenere e cosa buttare.
Ho lavorato come manager di eventi sportivi internazionali per vent’anni e ho imparato ad amare il management perché è una disciplina umanistica che unisce e nutre i diversi saperi verso una meta condivisa.
Il mio lavoro oggi consiste nel fare proprio questo: unire idee, visioni, intuizioni, competenze, analizzare bisogni e progetti, dare loro una forma, una roadmap e rendere concreto, strutturato e solido il lavoro.
Aiuto a decidere il percorso che si vuole avviare, a organizzarsi, a risolvere i problemi, ad aggiustare i piani, a fare ordine passo dopo passo, a imparare strada facendo, a restare focalizzati, a eliminare il superfluo. Alleno a usare gli strumenti giusti al momento giusto affinché ci sia un bel risultato, deve essere bello anche il viaggio per arrivarci.
Hai una macchina del tempo e ti incontri al tuo primo anno da freelance. Cosa ti dici?
Non avere paura e lanciati: ci sono un sacco di cose da scoprire, persone da incontrare, esperienze da cui imparare.
Come hai vissuto questo anno di lavoro e tutti i cambiamenti dovuti alla pandemia?
È stato un anno fortemente generativo. Ho capito che tutto ciò che ho imparato negli anni può essere trasformato, rivitalizzato e reso utile a chi come me si è trovato dentro il bisogno di fare sintesi e ordine. E ho imparato che non deve essere una pandemia a farci finalmente rallentare, ma che lo possiamo fare noi senza esserci costretti, con una buona pratica, imparando a restare focalizzati su ciò che davvero è importante, eliminando rumore e disturbi. Ci vuole metodo, ma è un buon investimento!
Cosa ti porterai dietro di questi cambiamenti anche quando torneremo a poter viaggiare e incontrarci?
Il desiderio di cercare e nutrire la bellezza, perchè scalda il cuore e fa stare bene, e una curiosità matta per tutto ciò che incontrerò.
Hai già partecipato al Freelancecamp?
No.
Perché parteciperai all’edizione online del Freelancecamp? Cosa ti aspetti? Cosa speri che accada?
Partecipo perchè so già che imparerò un sacco di cose e conoscerò tanta gente che mi riempirà di stimoli. Mi aspetto tanta voglia di conoscersi e spero di aggiungere nuovi ingredienti (anzi, anche qualche ingrediente wow!) nel mio zaino, quello che uso per tutti i tipi di viaggi che faccio.
Sei già nel Freelancecamp Club?
Sì.
Come è stata finora la tua esperienza del Freelancecamp Club? Cosa ti aspetti, cosa vorresti?
Sempre molto utile. Non saprei cosa consigliare, perché c’è una sorta di serendipity che mi piace accogliere di volta in volta.
Scegli una canzone che per te rappresenta lo spirito del freelance. Perché hai scelto proprio questa?
Bobby Darin “Beyond the Sea”. Perché parla di mare (e mi pare che in genere i camp siano al mare) e perché questa canzone la vedo bene come sottofondo a uno stare insieme con il buonumore a mille.