In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.
Sono una creative ikigai designer ovvero una psicologa clinica con un master in brand communication, life designer e coach umanista, credo nel potenziale umano, nel talento e in una vita professionale e personale ricca di significato.
Uno dei miei valori portanti è la creatività come motore sentimentale per una vita più felice, perché ciò che facciamo dipende tutto da ciò che desideriamo essere, liberandoci di ciò che si aspettano gli altri da noi.
Hai una macchina del tempo e ti incontri al tuo primo anno da freelance. Cosa ti dici?
Cambieranno un sacco di cose e tu ti divertirai tantissimo quindi non dubitare mai di te e buttati!
Come hai vissuto questo anno di lavoro e tutti i cambiamenti dovuti alla pandemia?
A parte un primo momenti di smarrimento ho lavorato tanto su di me, per crescere e per capire davvero cosa volevo, ho tagliato il superfluo e mi sono lanciata in nuovi progetti. Un anno sfidante ma stimolante!
Cosa ti porterai dietro di questi cambiamenti anche quando torneremo a poter viaggiare e incontrarci?
Una maggiore consapevolezza e una nuova concezione di me, una forza che non pensavo di avere!
Hai già partecipato al Freelancecamp?
Sì.
C’è un talk del Freelancecamp che ti ha insegnato qualcosa di utile che ti è servito durante l’emergenza Coronavirus?
“I conti della serva” (assolutamente utilissimo) e quelli sull’organizzazione (mio vero tallone d’achille, ma ci sto lavorando)
Sei già nel Freelancecamp Club?
Sì.
Come è stata finora la tua esperienza del Freelancecamp Club? Cosa ti aspetti, cosa vorresti?
Bellissima, mi aspetto tanti momenti di incontro e adoro lo Zoomclub.
Scegli una canzone che per te rappresenta lo spirito del freelance. Perché hai scelto proprio questa?
In questo momento di regioni a colori gli Stereophonics con “Maybe Tomorrow”: