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Gente del Freelancecamp: Elena Osti

Scritto da Silvia Versari il 10 Marzo 2021
Elena è una delle prime persone che ho conosciuto al Freelancecamp, e anche una di quelle che vedo sempre più volentieri, quindi mi sono stupita nel constatare che questa è la sua prima intervista. Elena è Digital Analyst, nerd e visionaria.

In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.

Sono una Digital Analyst, mi occupo della configurazione e accuratezza degli strumenti legati alla raccolta dei dati (es. Google Analytics) e di fornire suggerimenti per migliorare le performance del sito. Posso essere utile a tutti i professionisti e imprenditori che vogliono migliorare la propria attività basandosi sui dati e non sulle opinioni, a chi vuole avere un approccio data-driven (così cito anche una buzzword).

Hai una macchina del tempo e ti incontri al tuo primo anno da freelance. Cosa ti dici?

Sii visionaria! (You know what I mean!).

Come hai vissuto questo anno di lavoro e tutti i cambiamenti dovuti alla pandemia?

Tutto sommato bene, all’inizio l’ho vissuto più come un momento difficile, poi quando ho incominciato a focalizzarmi su quello che questa situazione poteva dare rispetto a quello che poteva togliere, mi sono rasserenata e ho avuto una spinta maggiore nell’affrontare ogni giornata.

Cosa ti porterai dietro di questi cambiamenti anche quando torneremo a poter viaggiare e incontrarci?

Un diverso equilibrio tra vita lavorativa e vita personale, scrivere email molto più dettagliate visto che il lavoro adesso è ancora di più asincrono.

Hai già partecipato al Freelancecamp?

Sì.

C’è un talk del Freelancecamp che ti ha insegnato qualcosa di utile che ti è servito durante l’emergenza Coronavirus?

Evergreen “Facciamo i conti” di Alessandra Farabegoli, perché se fai bene i conti e li monitori ogni freelance può affrontare meglio qualsiasi situazione. New entry del lockdown: “Emanuele Tamponi – Il mio grosso e grasso burnout”, perché penso che durante l’ultimo anno un po’ tutti abbiamo rischiato il burnout non solo per aspetti lavorativi, la maggior parte dei freelance sono lavoratori della conoscenza (=knowledge worker che fa fico!): è meglio non compromettere il nostro equilibrio psicofisico, è la nostra risorsa più importante.

Sei già nel Freelancecamp Club?

Sì.

Come è stata finora la tua esperienza del Freelancecamp Club? Cosa ti aspetti, cosa vorresti?

Ci sono appena entrata, per cui non visto alcun video. Spero di trovare nuovi stimoli per migliorare

Scegli una canzone che per te rappresenta lo spirito del freelance. Perché hai scelto proprio questa?

“Alone Together” di Stefano Bollani dall’album “I visionari”. L’ho scelta perché il freelance è un’unità singola ma è essenziale che si relazioni con gli altri per generare progetti di valore e per ricordarmi di essere visionaria!

ElenaOsti.it | LinkedIn

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