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Gente del Freelancecamp: Elena Augelli

Scritto da Silvia Versari il 22 Marzo 2021
Elena di occupa di strategie di business e scrittura professionale. Parlando del Freelancecamp le viene in mente un libro: "Il bar sotto al mare" di Stefano Benni, e io lo trovo perfetto.

In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.

Mi occupo di strategie di business e scrittura professionale. Ascolto le persone, inquadro l’attività che svolgono o che vorrebbero lanciare, fisso tutto in un progetto e le accompagno attraverso la scrittura a costruire la loro presenza online. Scrivo per le aziende, dalle brochure (sì, esistono ancora!) ai testi dei siti. Mi piace un sacco scrivere le biografie, quelle che finiscono sui cataloghi, per capirci. Siccome sono un po’ lenta di comprendonio, ho imparato che usare parole chiare per me e per gli altri è fondamentale per farsi capire. Ecco perché ne ho fatto una missione di vita.

Hai una macchina del tempo e ti incontri al tuo primo anno da freelance. Cosa ti dici?

Abituati a ricominciare sempre, continua a studiare, non scoraggiarti.

Come hai vissuto questo anno di lavoro e tutti i cambiamenti dovuti alla pandemia?

All’inizio mi è sembrato di prendere un tir in faccia, poi mi sono abituata all’idea che tutto sarebbe andato diverso, un po’ a singhiozzo (o super veloce o diabolicamente lento), completamente da riprogrammare.

Cosa ti porterai dietro di questi cambiamenti anche quando torneremo a poter viaggiare e incontrarci?

Sopra a ogni cosa, una grandissima fame di abbracci. Poi la conferma che ci si può abituare a tutto, osservando e capendo come reagire.

Hai già partecipato al Freelancecamp?

Sì.

C’è un talk del Freelancecamp che ti ha insegnato qualcosa di utile che ti è servito durante l’emergenza Coronavirus?

Sei già nel Freelancecamp Club?

Sì.

Come è stata finora la tua esperienza del Freelancecamp Club? Cosa ti aspetti, cosa vorresti?

Ho seguito alcuni incontri, ottima l’idea di recuperarli anche dopo. Per me continuate così, fate sempre tutto bene :)))

Scegli una canzone che per te rappresenta lo spirito del freelance. Perché hai scelto proprio questa?

Buio totale sulla canzone. Però un libro sì! Il Bar Sotto al mare di Stefano Benni, perché a Marina Romea con il Freelancecamp è un po’ come se “Il bar sotto al mare” esistesse veramente.
E pensando al mare mi è fischiata nelle orecchie la canzone della Sirenetta “In fondo al mar” (non me lo spiego proprio, io non ho mai guardato i cartoni, la canzone è arrivata così da sé).

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