Con mia grande felicità, anche quest’anno Enrico Marchetto di Noiza torna al Freelancecamp; conto su di lui per altri consigli illuminanti sulle nostre a volte trascurate pagine Facebook.
Ciao Enrico, che bello rivederti (anche) al Freelancecamp! Racconti ai nostri freelance cos’è successo in Noiza dall’anno scorso?
La prima notizia bella è che come al solito il FreelanceCamp si conferma terreno fertile per il networking. Proprio a Marina Romea ho conosciuto Fiorella Madé che fa la consulente marketing per un grosso player e qualche tempo dopo, grazie a quell’incontro, ci siamo ritrovarti a gestirne l’advertising online.
Per il resto a Noiza si sta bene. Siamo iperverticali su Facebook e come si dice di questi tempi… “beh speriamo che non chiuda” ;-).
Tutto questo agitarsi intorno a Facebook, dal tuo punto di vista indiscutibilmente esperto, sta generando effetti sul mondo dell’advertising?
Guarda, nell’ultimo periodo alcuni costi sono lievitati. Mi trovo a spendere un bel po’ di più, soprattutto lato impression. Però non saprei dirti se questo fenomeno sia legato ai vari “topic” aperti attorno a Facebook, a Cambridge Analytica e alla protezione dei dati.
Di sicuro Facebook sta cominciando ad adeguarsi al GDPR con conseguenze piuttosto pesanti sull’oscuramento di alcuni dati assolutamente fondamentali per fare advertising. Stiamo studiando delle contromosse sensate.
Per tornare alla tua domanda, direi di sì, degli effetti ci sono e al momento non sono così positivi.
Dall’anno scorso a oggi hai tenuto tanti corsi: quanto investono i freelance in formazione? E come li vedi? Più preparati o spaesati?
Spaesati sicuramente no.
Quello che noto spesso, da parte del/della freelance, è un continuo ragionamento meta-freelance. Ovvero ragionano forse un po’ troppo sulla propria condizione e sul proprio status di freelance.
Chiaro che si tratta di una materia in fieri e deve essere sempre ottimizzata, partendo dal tempo, passando per il budget, finendo col rapporto coi clienti. Però secondo me è eccessivo l’effort che viene dato a questa dimensione. Dovrebbe essere più facilmente e più velocemente interiorizzata, per dedicare molto più tempo al lavoro e a fare business.
A Noiza è arrivata la seconda freelance, che dopo uno stage qui ha aperto una partita IVA e mi affianca su alcuni clienti. Devo dire che ho sempre trovato un livello di preparazione altissimo nelle mie esperienze coi liberi professionisti.
C’è qualcosa che vuoi assolutamente fare a questo Freelancecamp?
Cazziare pesantemente chiunque mi avvicini per dirmi quanto è agitato perché deve parlare in pubblico ;-).
Le domande di rito:
- Che libro non può mancare nella biblioteca dei freelance? L’autobiografia di Arnold Schwarzenegger. Stiamo parlando di qualcosa di incredibile, della carriera più pazzesca che un freelance abbia mai fatto.
- Quando viaggi per lavoro, cosa non può mancare nel tuo bagaglio a mano? Vivo una totale ansia da adattatori. Ecco quando viaggio, viaggio con una quantità di adattatori insensata.
Se invece la domanda è specifica per Marina Romea, ti rispondo l’Autan Tropical, ça va sans dire. - Quale app vorresti disinstallare dal tuo smartphone? Hearthstone. È un gioco strategico che è diventato la mia malattia negli ultimi 3 anni. Vorrei disinstallarla ma non ci riesco: è come lo scorpione che punge la rana, giocare “è la mia natura”.
La foto di apertura è di Roberto Cortese: Enrico Marchetto al Freelancecamp 2017 [fonte].