In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.
Sono Maria Carla, vengo dalla Campania, lavoro a Roma e da 6 anni con Medici Senza Frontiere come web and social media editor.
Quest’anno al Freelancecamp ci saranno momenti dedicati espressamente a conoscerci meglio; chi vorresti incontrare?
Semola de La Spada nella Roccia, oppure giovani professionisti con idee rivoluzionarie. Ne abbiamo?
Qual è la cosa migliore che potrebbe accaderti al Freelancecamp? E la peggiore?
L’incontro giusto per far partire un nuovo progetto, la peggiore è che il progetto parta davvero!
Medici Senza Frontiere è un’organizzazione internazionale e molto nota: ci puoi raccontare in breve che cosa fa, in particolare, la vostra rappresentanza italiana?
Medici Senza Frontiere (MSF) è un’organizzazione medico-umanitaria internazionale indipendente fondata nel 1971. MSF fornisce soccorso medico a popolazioni la cui sopravvivenza è minacciata da conflitti armati, violenze, epidemie, disastri naturali o esclusione dall’assistenza sanitaria. MSF agisce inoltre per accendere i riflettori sulle crisi umanitarie, contrastare inadeguatezze o abusi del sistema degli aiuti e sostenere pubblicamente una migliore qualità delle cure e dei protocolli medici. Oggi MSF è un movimento internazionale composto da 24 associazioni con migliaia di operatori sanitari, personale logistico e amministrativo che vi lavorano.
L’impegno di MSF in Italia comincia nel 1992, con una forte azione di denuncia sulla carestia che, insieme alla guerra civile, decima la popolazione in Somalia. La sezione italiana si costituisce legalmente nel 1993 ma è nel 1994, con l’emergenza del Ruanda, che la nostra presenza si consolida. Dal 2002 MSF svolge anche progetti in Italia, con un focus sull’assistenza sanitaria e psicologica principalmente per migranti, rifugiati e richiedenti asilo.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria campagna di opinione volta a cambiare la percezione delle ONG: non persone che si impegnano per una causa, ma pedine di oscuri progetti manovrate in nome di interessi poco nobili. Come state vivendo voi dall’interno questo fenomeno? Che impatto ha sulle vostre attività?
Purtroppo è vero: la campagna avviata dal governo italiano e supportata da altri stati europei, per delegittimare, diffamare e ostacolare le organizzazioni umanitarie impegnate a soccorrere persone vulnerabili che tentano di raggiungere il nostro continente, in questi ultimi anni ha avuto gravi conseguenze su chi agisce per garantire i diritti e soddisfare i bisogni umanitari essenziali delle persone.
Oltre alle conseguenze individuali per i volontari e gli attivisti coinvolti, la criminalizzazione della società civile mette in cattiva luce e delegittima l’azione umanitaria: chi agisce per garantire i diritti e soddisfare i bisogni umanitari essenziali dei migranti è sospettato di farlo per un tornaconto personale o con il fine di sovvertire l’ordine costituito. Questo contribuisce a dissuadere molti dall’impegnarsi a sostegno delle popolazioni migranti, con il risultato finale di diminuire progressivamente lo spazio di azione della società civile e indebolirne la capacità di risposta ai bisogni umanitari (la drastica riduzione delle navi impegnate nel Mediterraneo Centrale ne è l’esempio più lampante). Tuttavia, le conseguenze maggiori le vivono proprio le persone che soffrono e che hanno bisogno di aiuto, in primis quelle intrappolate nell’inferno libico.
Perché Medici Senza Frontiere viene al Freelancecamp?
Abbiamo accolto l’invito di Freelancecamp perché crediamo sia importante condividere la nostra esperienza e i nostri percorsi nell’ambito della comunicazione con i tanti professionisti che lavorano come freelance. Inoltre siamo sicuri che sarà una preziosa occasione di scambio e di crescita anche per un’organizzazione come la nostra, che ha fatto dell’”indipendenza” uno dei suoi pilastri!