Chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile?
Sul biglietto da visita c’è scritto copywriter e content strategist, ma mi piace definirmi autrice di contenuti. Il mio lavoro, ma anche la mia passione, è la progettazione e la creazione di testi che si adattino allo strumento di comunicazione a cui sono destinati, tenendo sempre in mente gli obiettivi e l’identità del/della cliente per cui lo faccio. Posso esserti utile se hai bisogno di… contenuti :)
Soprattutto se stai pensando di rinnovare o creare il tuo sito web, se hai bisogno di articoli per blog e magazine o per i tuoi social.
Una cosa che in cui sei brava e una che vuoi migliorare nella tua gestione del cliente o del lavoro da freelance?
Cosa in cui sono brava: ascoltare, elaborare, concettualizzare le idee e le esigenze dei miei clienti (e poi trasformarle in testi efficaci ;))
Cosa in cui devo migliorare: la gestione del tempo che dedico ai vari progetti e clienti.
Quanto ti soddisfa il tuo lavoro per guadagno, bilanciamento tempo e lavoro, relazioni umane?

- gli aspetti economici: 3 su 5
- la gestione dei tempi di vita e di lavoro: 4 su 5
- le relazioni umane: 5 su 5.
1) Devo imparare a fare preventivi più alti!
2) Mi godo la libertà data dal mio lavoro. Quando sarò ancora più brava a gestire tempi e progetti sarò in perfetto equilibrio.
3) Il lavoro da freelance ha portato nella mia vita belle persone e relazioni umane importanti. Sono fortunata, ma può anche essere che, dopo tanti anni, io abbia finalmente imparato a scegliere bene!
Coniuge e buoi dei paesi tuoi? Hai fatto esperienze all’estero di studio o di lavoro?
Ho sempre vissuto in Italia e ho sempre lavorato con clienti italiani, anche se ogni tanto mi capita di seguire progetti internazionali con partner europei e americani.
Ora che vivo in Irlanda, continuo a lavorare per i miei clienti italiani.
Ce ne parli nel talk, giusto?
Sì, il mio talk è “Milano-Galway: trasferirsi all’estero step-by-step“. Vi racconto il percorso che mi ha portata a lasciare l’Italia per vivere e lavorare in Irlanda: dalla decisione alla preparazione, passando per burocrazie varie e gestione dei clienti.
C’è una differenza che ti ha colpito fra clienti o modi di lavorare?
Del lavoro con i partner stranieri apprezzo il modo di fare diretto, la mancanza di troppi formalismi e soprattutto la capacità di gestire riunioni senza perdersi in chiacchiere.
Voglio dei clienti irlandesi? Sì: il mio progetto di vita da qui a un anno è di diventare la referente per l’Italia per almeno un paio di distillerie indipendenti di whiskey!
Che tipo sei?

Altro: Snoopy! Una vignetta dei Peanuts con Snoopy che pronuncia questa frase – “Oggi ho preso 120 decisioni. Tutte sbagliate” – è diventata tanti anni fa il manifesto della mia costante indecisione di fronte a troppe possibilità.
Oggi serve a ricordami che una strada non intrapresa per paura di sbagliare è l’errore peggiore.
Hai già partecipato al Freelancecamp?
Sì!
Tizio, Caia e Francə sono al loro primo Freelancecamp. Cosa dici loro per accorglierl3? Cosa si devono aspettare?
Persone che sorridono, idee interessanti e voglia di condividere esperienze e conoscenze!
Un talk imperdibile degli anni passati che consigli loro?
“Alla ricerca del mio passo: un anno sabbatico andata e ritorno” di Elena Zanoni.
Era il 2019, ed è stato uno dei mattoni fondamentali nella costruzione del mio percorso per venire in Irlanda. Se ti interessa l’idea del nomadismo digitale (e se sei a un Freelancecamp International direi proprio che ti interessa) non puoi perderlo!
Ricordi perché hai partecipato la prima volta? Cosa cercavi?
Cercavo esperienze, storie e in qualche modo anche dei “segreti del mestiere“.
Dritte e rassicurazioni per una che – lo pensavo allora – aveva deciso troppo tardi di fare la freelance e aveva molto, forse troppo, da recuperare. Il fatto che io sia qui a raccontarlo dimostra che ho trovato quello che cercavo, e anche di più. Come ad esempio belle amicizie (vecchie e nuove) e partner di lavoro.
Scegli una canzone e dedicala a unə freelancecampista (anche a qualcunə che non conosci ma che vorresti conoscere!).
“Wildflowers” di Dolly Parton.
A chi la dedico? A Elena Zanoni per il suo speech del 2019 a Marina Romea.
Perché l’ho scelta? “When a flower grows wild it can always survive. Wildflowers don’t care where they grow”.
Trovi Maura qui: