In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.
Felicemente laureata in Storia dell’Arte e guida turistica appassionata, ho approfondito con un Master il tema della gestione, comunicazione e del marketing applicato ai Beni Culturali e ho fondato la mia adorata Brigata Cultura, un’impresa che fornisce servizi in ambito culturale. Chiacchierona nel DNA, da anni mi occupo di comunicazione nelle sue svariate accezioni digitali – dai social ai blog, dai testi per siti a quelli per newsletter – creando contenuti per enti, aziende, artigiani e professionisti per aiutarli a comunicare online.
Qual è stato il giorno più bello della tua vita da freelance? E perché?
Il giorno in cui ho comunicato al mondo il mio progetto, Brigata Cultura!
Quest’anno al Freelancecamp ci saranno momenti dedicati espressamente a conoscerci meglio; chi vorresti incontrare?
Mamme freelance come me, in perenne ricerca di un equilibrio tra vita professionale e lavatrici da fare che si accumulano.
Hai già partecipato al Freelancecamp?
No, è la prima volta.
Bene! E noi siamo proprio felici di conoscerti.
Da quanto tempo lavori come freelance? È stata una tua scelta o un obbligo? Torneresti indietro?
Dal 2013. L’apertura della partita iva è stata una scelta obbligata, su “gentile” richiesta del datore di lavoro di quel momento, ma nell’istante stesso in cui ho accettato di intraprendere questa strada ho deciso che era esattamente quello che volevo e che rispecchiava la mia persona e tutte le esperienze professionali fatte fino a quel momento!
Perché vieni al Freelancecamp?
Perché ho trascorso un periodo all’estero molto faticoso, in cui la cosa che mi è mancata di più è stato il rapporto di scambio e collaborazione, umano e professionale, con altre persone.
Perché nella vita di tutti i giorni faccio fatica a spiegare a chi mi circonda cosa significa essere freelance e non vedo l’ora di chiacchierare con qualcuno che parla la mia stessa lingua!
Qual è la cosa migliore che potrebbe accaderti al Freelancecamp? E la peggiore?
La migliore, sicuramente chiacchierare, conoscere e restare in contatto con persone interessanti.
La peggiore? Mangiare troppe piadine!
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