In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.
Mi occupo di comunicazione e scrivo contenuti per piccole attività. Inoltre ho un ambiziosissimo progetto, ConsideroValore.it, che connette i piccoli produttori agricoli a chi li cerca sul web, per una spesa più sana e più umana.
Qual è stato il giorno più bello della tua vita da freelance? E perché?
Quando ho realizzato che, lavorando in digitale, potevo anche trasferirmi e cambiare contesto, anzi città, anzi regione!
Quest’anno al Freelancecamp ci saranno momenti dedicati espressamente a conoscerci meglio; chi vorresti incontrare?
Persone positive, felici di fare quello che fanno, complementari a me, ma affini nella visione (ideale, militante) e nei modi (concreti, spicci).
Qualcuno a cui magari possa essere utile la mia ‘penna scorrevole’.
Qualcuno che si occupi di Local SEO e Local Search, che è una cosa in cui vorrei diventare fortissima, per aiutare le piccole attività locali a promuoversi (di cui già mi occupo).
Hai già partecipato al Freelancecamp?
No, è la prima volta.
Bene! E noi siamo proprio felici di conoscerti.
Da quanto tempo lavori come freelance? È stata una tua scelta o un obbligo? Torneresti indietro?
Sono una freelance nativa, per scelta. Probabilmente, con il senno di poi, partirei da dipendente. Poi apro senz’altro la partita iva, ma almeno ho la liquidazione!
Perché vieni al Freelancecamp?
Perché ho stima di tutto l’ambaradan che lo anima e in streaming non mi sono mai persa una puntata: è ora di abbracciarsi in carne e ossa!
Qual è la cosa migliore che potrebbe accaderti al Freelancecamp? E la peggiore?
La migliore è una combo così: interventi che mi esaltano (più d’uno!), saluto tanti amici e ne conosco di nuovi, ci aggancio qualche giorno di mare, sono a mio agio (anche in costume).
La peggiore è che – per qualsiasi motivo – mi chiamino a intervenire, senza che mi sia preparata. A braccio sono pessima e mi emoziono un casino.