freelancecamp Marina Romea 2019

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Verso il #Freelancecamp Marina Romea: Isabella Tomassucci

Scritto da Silvia Versari il 10 Maggio 2019
Isabella torna al Freelancecamp, quest'anno anche come speaker. Ci parlerà di "Creatività a distanza: non è solo questione di tool".

In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.

Sono Isabella Tomassucci, copywriter e content manager: aiuto le persone e le aziende a raccontare chi sono, cosa fanno e come lo fanno. Mi occupo soprattutto di scrivere testi per la carta e per il web, progettare contenuti e creare piani editoriali.

Qual è stato il giorno più bello della tua vita da freelance? E perché?

Il giorno in cui ho capito che stavo realmente vivendo del mio lavoro.

Quest’anno al Freelancecamp ci saranno momenti dedicati espressamente a conoscerci meglio; chi vorresti incontrare?

Chiunque il Freelancecamp metta sulla mia strada: è questo il bello. Lo scorso anno è stato una grande occasione di confronto e networking, ha allargato i miei orizzonti e mi ha permesso di trovare anche validi collaboratori.

Hai già partecipato al Freelancecamp?

Sì! [Quest’anno sarà anche speaker].

E noi siamo proprio felici di rivederti! In questi anni come è cambiato il tuo modo di lavorare?

Sicuramente ho una migliore gestione del tempo e scelgo meglio i miei clienti: ho imparato a non dire sempre sì, in preda all’ansia di rimanere senza lavoro per poi trovarmi con troppi progetti insoddisfacenti.
Ecco, diciamo che ho imparato a gestire l’ansia, questo sì. Per quanto riguarda l’aspetto economico però non sono ancora del tutto soddisfatta, ci devo lavorare.

Sei anche speaker quest’anno: “Creatività a distanza: non è solo questione di tool”. Di cosa ci parli?

Lavorare da remoto in un team composto da professionisti sparsi per il mondo è una condizione che accomuna moltissimi freelance: nelle passate edizioni del Freelancecamp sono stati affrontati diversi aspetti della questione, in particolare quelli relativi ai modelli organizzativi, agli strumenti e alle piattaforme. Eppure, una volta programmate la call, impostato le board di Asana, condiviso su Drive, eliminato il campo Cc delle email, resta sempre una sensazione di inconcludenza.
Perché questa sensazione di inconcludenza cresce quando i team virtuali devono affrontare processi creativi? Come si muove un team virtuale che deve generare e sviluppare una nuova idea? Quali sfide deve affrontare? Quali opportunità può cogliere? I processi creativi sono diversi in presenza e a distanza? E soprattutto un team creativo a distanza può davvero funzionare? In questo talk parlerò delle difficoltà che ho dovuto gestire lavorando in team creativi a distanza e condividerò le strategie (e anche di qualche tool) che ho sperimentato per gestirli al meglio.

C’è una persona che hai conosciuto al Freelancecamp e ora è presenza stabile nella tua vita o nel tuo lavoro?

Stabile no, ma dall’anno scorso ho avuto diversi scambi con persone conosciute al Freelancecamp.

Qual è l’intervento del Freelancecamp che ti ha insegnato/colpito/cambiato di più? Perché pensi che chi non l’ha visto dovrebbe proprio vederlo?

Difficile scegliere, ma direi lo speech di Luca Sartoni: “Elementi di negoziazione”. Negoziare è fondamentale per un freelance: io ho ancora molto da imparare sotto questo punto di vista e lo speech di Luca è stato una scarica di input.

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