In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.
Sono una docente, un’interprete, una traduttrice e un’esperta di orari ferroviari.
Qual è stato il giorno più bello della tua vita da freelance? E perché?
Quando ho capito che non potrei mai avere un lavoro convenzionale. Nonostante tutto.
Quest’anno al Freelancecamp ci saranno momenti dedicati espressamente a conoscerci meglio; chi vorresti incontrare?
Mi piacerebbe riuscire ad avere il coraggio di parlare con le persone che ammiro da lontano. Offro molta expertise in ambito ferroviario.
Hai già partecipato al Freelancecamp?
Sì!
E noi siamo proprio felici di rivederti! In questi anni come è cambiato il tuo modo di lavorare?
La gestione del tempo è sempre il mio tallone d’Achille. I soldi pian pianino stanno entrando, i clienti sono ancora altalenanti.
C’è una persona che hai conosciuto al Freelancecamp e ora è presenza stabile nella tua vita o nel tuo lavoro?
Al Freelancecamp ho conosciuto Chiara Gandolfi e, anche se non interagisco moltissimo, i suoi consigli di dizione e le sue parole avventate sono stati preziosissimi per migliorare la mia pessima dizione (che ancora ha molta strada da fare).
Qual è l’intervento del Freelancecamp che ti ha insegnato/colpito/cambiato di più? Perché pensi che chi non l’ha visto dovrebbe proprio vederlo?
Sicuramente il primo intervento del primo e unico Freelancecamp a cui ho partecipato “Non avere paura delle slide” di Cristiano Ferrari, anche se ancora le mie slide non sarebbero all’altezza, purtroppo.