In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.
Parlo e scrivo per lavoro, in tutte le lingue che conosco: do voce a chi non trova le parole giuste per raccontarsi e a chi non le conosce nella lingua in cui vuole comunicare. Sono interprete, traduttrice e copywriter.
Qual è stato il giorno più bello della tua vita da freelance? E perché?
Il primo, di sicuro: il senso di libertà che ho provato in quel momento è stato fortissimo e bellissimo. In realtà un po’ tutti i giorni sono i più belli della mia vita da freelance, perché imparo sempre qualcosa di nuovo e c’è sempre qualche nuovo obiettivo raggiunto.
Quest’anno al Freelancecamp ci saranno momenti dedicati espressamente a conoscerci meglio; chi vorresti incontrare?
I vecchi amici del Freelancecamp per riabbracciarli e qualche faccia nuova per far crescere quella che è diventata una seconda famiglia.
Hai già partecipato al Freelancecamp?
Sì! [Il suo carnet].
E noi siamo proprio felici di rivederti! In questi anni come è cambiato il tuo modo di lavorare?
Sì e proprio grazie al Freelancecamp: quando ho partecipato la prima volta qualche anno fa non avevo ancora ben capito cosa significasse lavorare da freelance e l’evento mi ha dato una carica incredibile per andare a colmare quelle lacune – che a pensarci, oggi, mi vergogno da morire! – imprenditoriali che avevo. Non sono ancora “arrivata”, ma dal mio primo Freelancamp ho fatto tantissima strada (Grazie! <3)
C’è una persona che hai conosciuto al Freelancecamp e ora è presenza stabile nella tua vita o nel tuo lavoro?
In realtà più di una, ma Chiara Battaglioni su tutte, è diventata la mia anima gemella freelance: con lei ci sentiamo spesso e ci confrontiamo sui nostri lavori. Il fatto che ci occupiamo di ambiti molto diversi ci permette di supportarci e consigliarci con un occhio distaccato. Poi Giulia Tosato, che mi ha accompagnata durante la prima edizione e mi ha fatto partecipare come prima esperta al MeetUp di Mantova; Silvia Sola, che ammiravo sullo schermo del pc e quando l’ho finalmente conosciuta ne sono rimasta super entusiasta; Giulia Nicoletti, con la quale insieme a Giulia Amoruso abbiamo dato il via a Freelancitudine, un corso per aspiranti freelance. Ce ne sono ancora tante altre di persone che sento spesso nonostante la distanza e che sono punti di riferimento, ma temo che questa risposta diventerebbe troppo lunga.
Glielo dirò a voce, al Freelancecamp!
Qual è l’intervento del Freelancecamp che ti ha insegnato/colpito/cambiato di più? Perché pensi che chi non l’ha visto dovrebbe proprio vederlo?
Questo di Roberta Zantedeschi sul CV: spesso non ci rendiamo conto di errori grossolani che commettiamo nel comunicarci fino a quando qualcun altro ce li fa notare: questo speech mi ha aperto gli occhi!