Che lavoro fai?
Sono traduttrice, e mi specializzo in testi di medicina, che a volte vuol dire anche “tradurre” la calligrafia tremenda dei medici!
Faccio questo lavoro dal 2001, e nel 2010 ho cominciato la laurea in Infermieristica, pensando di voler cambiare carriera. Anche se il lavoro da infermiera mi piace tanto, purtroppo non mi sono trovata nell’ambiente della sanità. Quindi ho deciso di tornare a tradurre, ma specializzandomi in testi medici. E la laurea di è rivelata una mossa vincente, in termini professionali.
Lavori da freelance?
Sì.
Lavorare da freelance è stato (ed è) un obbligo o una scelta?
Assolutamente una scelta: anche se esistono dei lavori “in-house” nelle varie agenzie di traduzione, a me piace poter scegliere quali lavori accettare. E la possibilità di gestire gli orari di lavoro per me è impagabile!
Da 1 a 10, quanto ti soddisfa il tuo lavoro per quel che riguarda:
- Aspetti economici: 6
- Gestione dei tempi di vita e di lavoro: 9
- Relazioni umane: 5.
Cosa vuoi fare da grande?
Vorrei cercare di specializzarmi sempre di più in un determinato settore della medicina, forse la cardiologia: la medicina è un campo talmente ampio che è impossibile sapere tutto. Vorrei essere riconosciuta come brava in quello che faccio, “the go-to person” per quanto riguarda il mio settore. Sicuramente mi piacerebbe lavorare di più con clienti diretti, perché credo che permetta di riconquistare quel rapporto umano che spesso manca quando si lavora per le agenzie.
Sto anche scrivendo un romanzo distopico, e spero di vederlo pubblicato! Ma prima lo devo finire….
Perché vieni al Freelancecamp?
Amo la sua formula innovativa, gli interventi brevi, e la carica immensa di energia e stimoli che regala ogni anno.
Sei tra gli speaker. Il titolo del tuo intervento è “Che bestia sei? La scienza dei cronotipi e come può farci vivere meglio”. Di cosa ci parli?
Ognuno di noi ha il proprio cronotipo, o orologio interno. Tradizionalmente siamo stati divisi in allodole, colibrì e gufi, mentre un ricercatore di recente ha scelto di dividerci in quattro categorie – delfini, orsi, leoni e lupi. In questo speech vorrei parlare brevemente di questa “scienza del sonno”, anche al livello scientifico e culturale, e come conoscere il nostro proprio cronotipo può aiutarci a vivere meglio, a maggior ragione quando siamo freelance e non dobbiamo “timbrare il cartellino”.
Non intendo tanto dare dei consigli, quanto approfondire questo argomento affascinante e molto attuale, sperando di dare qualche spunto di riflessione al pubblico per aiutare a prendere conoscenza di questo tema.
E ora, giochiamo un po’.
- Se il freelance fosse un animale, che animale sarebbe? Papagallo cenerino.
- E se fosse una canzone? Familiar Feeling – Moloko.
- E una ricetta? Zuppa di miso.