Ciao Margherita, sono molto felice che Banca Etica sia ancora con noi al Freelancecamp, e anche di averti convinta a farti intervistare per il nostro blog. Ci racconti qualcosa di te e del tuo lavoro in Banca Etica?
Grazie! Anche noi siamo felici di esserci. Io vengo dal mondo del design della comunicazione che ho studiato al Politecnico di Milano, lavoro in Banca Etica da soli due anni, ma seguo questo progetto da tanto tempo e poterci lavorare è stato un desiderio che si è avverato.
Insieme ai miei colleghi: Davide, Glenda, Marco e Roberta seguiamo tutti gli aspetti della comunicazione in Banca Etica con il supporto di altri professionisti (soprattutto freelance). Ci occupiamo sia della comunicazione online che offline e ci impegniamo per mantenere un tono di voce coerente tra i diversi canali della banca, in modo che le persone possano percepire il nostro approccio e i nostri valori sia mentre vedono un nostro video su Instagram sia quando devono leggere la scheda informativa di uno dei nostri prodotti di finanza etica: la finanza è un tema ostico per molti, eppure riguarda la vita di tutti. Rendere i nostri prodotti, servizi, valori comprensibili è una bella sfida. Non è semplice marketing: dobbiamo fare anche un po’ di educazione (critica) alla finanza.
Come diciamo sempre il nostro non è un ufficio per “vecchi”, perché i carichi di lavoro sono tosti, ma facciamo un lavoro bellissimo e stimolante per un progetto in cui crediamo molto.
Che impatto ha avuto e sta avendo il Coronavirus su Banca Etica, sia in
termini organizzativi che di strategie?
Fortunatamente avevamo già avviato un percorso di avvicinamento progressivo allo smart working, per questo nel momento in cui è stata dichiarata l’emergenza sanitaria in pochi giorni tutti i lavoratori e le lavoratrici sono stati abilitati a lavorare da casa e la banca è rimasta 100% operativa mettendo sempre al primo posto la nostra salute e la relazione con i clienti.
I mesi di marzo e aprile sono stati davvero impegnativi, eravamo in balia di una situazione mai vissuta prima, i mercati sono crollati, le persone erano intimorite per la loro situazione economica, poi è iniziata la pubblicazione dei vari decreti e noi abbiamo cercato di correre per mettere a terra le misure a sostegno delle imprese e delle famiglie cercando di digitalizzare tutti i processi e scegliendo le parole giuste per accompagnare le persone in un momento di grande incertezza.
Fin dall’inizio abbiamo voluto dare un segnale positivo, insieme a fare banca ci impegniamo da sempre anche per “fare rete” e insieme a Produzioni dal Basso, Assimoco ed Etica SGR abbiamo dato vita ad Attiviamo Energie Positive: un ciclo di webinar gratuiti che hanno messo insieme decine di professionisti che hanno offerto contenuti di alta qualità ascoltati in diretta o in podcast da migliaia di persone, imprenditori sociali, operatori di Terzo Settore, freelance.
I mesi che abbiamo davanti saranno all’insegna del rafforzare le nuove modalità di relazione a distanza che abbiamo accelerato per servire i clienti, ascoltare i loro bisogni e offrire strumenti di credito per affrontare la crisi. Non solo, anche nelle settimane più dure è continuato a crescere il numero di risparmiatori che hanno scelto di affidare il proprio risparmio a Banca Etica e, visto le sfide che siamo chiamati ad affrontare, ci concentreremo nell’accogliere un numero ancora maggiore di soci e clienti che vogliono dare un senso alle proprie risorse, tante o poche che siano.
Hai mai lavorato da freelance tu stessa?
Sì, prima di finire l’università ho aperto la partita iva e per un po’ ho lavorato così; per qualche anno ho associato lavoro da dipendente a lavoro freelance (la notte) ma essere un’impresa fatta persona richiede super poteri che io non ho, dunque ho scelto di mettere in soffitta la partita iva, per ora.
Tu non sei mai venuta di persona a un Freelancecamp; come ci vedi da fuori?
Ci speravo per quest’anno… Ma dovrò attendere la prossima edizione. Da osservatrice esterna m’immagino il Freelancecamp come un momento pieno di begli incontri, di condivisioni di esperienze e di conoscenze in un ambiente informale e rilassato. Come accennavo prima, vedo i freelance come persone che stanno un passo avanti perché, in autonomia, devono formarsi, aggiornarsi, trovare stimoli per portare innovazione e distinguersi sul mercato quindi vedo nel camp un concentrato di questa energia per il futuro.
Se dovessi esprimere un desiderio per il 2020?
Solo uno?
Che non ci sia la temuta seconda ondata del virus, che trovino in fretta il vaccino, che i nostri governati abbiamo il coraggio di fare riforme radicali che permettano di utilizzare gli aiuti europei in modo efficace per arginare la crisi economica e il conseguente aumento delle disuguaglianze.
E anche la pace nel Mondo. Troppo?
Ecco il talk del 2019 del collega Andrea Tracanzan: parla di finanza etica e di 3 idee di finanza etica per freelance: