Ciao Amanda, qua tutti conosciamo Mailchimp, ma probabilmente non tutti sanno cos’è il programma Partnership, che è l’area di cui tu sei responsabile. Ce ne parli?
In Mailchimp noi consideriamo i partner come un’estensione della community Mailchimp. La nostra azienda non ha venditori: sono i nostri partner a farci da rappresentanti in ogni parte del mondo. Sono i nostri portavoce globali, i super-user che ci forniscono feedback essenziali sul nostro prodotto, condividono informazioni con noi e ci aiutano a identificare nuove opportunità.
Noi da parte nostra cerchiamo di aiutarli mettendoli in contatto con potenziali clienti e offrendo loro aggiornamenti e opportunità di formazione che li aiutino a essere sempre sul pezzo rispetto alle novità di prodotto; e lavoriamo per migliorare costantemente i benefici dell’essere un partner Mailchimp.
Vuoi spiegare ai nostri lettori come si diventa Mailchimp partner e quali sono gli sviluppi futuri del Partenership Program?
Essere partner Mailchimp è qualcosa di cui andare fieri: tutti i nostri partner sono passati attraverso un processo di autocandidatura nel quale hanno dovuto portare esempi del lavoro fatto coi propri clienti, e noi teniamo molto a valorizzare le qualità e le competenze acquisite attraverso l’esperienza e a fare in modo che i nostri partner più in gamba ricevano il giusto riconoscimento.
Diventare un Mailchimp partner significa anche entrare a far parte di una comunità globale di persone indipendenti e creative, proprio come voi – consulenti, freelance e piccole agenzie che condividono le vostre sfide e i vostri successi.
Stiamo lavorando intensamente allo sviluppo 2020 del programma Partnership, anche grazie ai feedback ricevuti da chi è già partner; ci saranno nuovi vantaggi, nuove feature di prodotto, programmi di formazione e anche più occasioni per mettere in contatto i partner con potenziali clienti e quindi aiutarli concretamente nei loro obiettivi di business; è un lavoro impegnativo e non tutto arriverà subito, ma siamo certi che i nostri partner saranno molto soddisfatti del risultato finale.
Nella cultura aziendale Mailchimp c’è un’attenzione fortissima verso gli small business, che si riflette anche in programmi collaterali come Mailchimp Presents e lo stesso programma Partnership; ci vuoi parlare di questo aspetto?
I valori centrali della cultura Mailchimp sono creatività, indipendenza e umiltà; sono caratteristiche che ritroviamo sia nelle piccole e piccolissime imprese, sia nella community dei nostri partner. Mailchimp stesso è nata come una piccola agenzia web e solo in un secondo momento i due co-fondatori [Ben Chestnut e Dan Kurzius, ndr] hanno abbandonato l’attività di agenzia per dedicarsi allo sviluppo di una piattaforma; è anche per questo che loro stessi hanno un’attenzione e un affetto speciali verso i nostri partner.
Empowering the underdog, aiutare i piccoli, è l’obiettivo di Mailchimp e sta alla base di tutto ciò che facciamo, compreso il programma partership. Anche la nostra attività di creazione di contenuti, Mailchimp Presents, ha come protagonisti small business, freelance e piccoli imprenditori. Ci teniamo a celebrare insieme i successi dei nostri partner, che si tratti di un risultato di business, un nuovo articolo pubblicato, l’intervento a un evento.
E in particolare, qual è il rapporto di Mailchimp coi freelance?
Vogliamo molto bene ai freelance; di fatto, la maggior parte dei nostri partner sono freelance o piccole agenzie con meno di dieci addetti. Proprio come i clienti di Mailchimp, ciascun freelance ha la sua storia e le sue battaglie per farcela, e noi vogliamo che la community dei partner sia un un vero e proprio gruppo di supporto con una missione comune: l’empowerment dei suoi membri – in particolare i freelance. E chi meglio dei freelance stessi può aiutarci a capire come farlo?
Hai mai lavorato come freelance? Cosa ti è rimasto di quell’esperienza? C’è qualcosa di cui hai nostalgia?
Dopo aver lavorato per molti anni nel marketing, sia in agenzia che in azienda, a un certo punto ho creato la mia società di consulenza. L’aspetto di quell’esperienza che apprezzavo di più era la grande varietà di sfide da affrontare e il fatto di avere a che fare con tanti tipi di clienti. Ci sono pro e contro del lavorare in proprio, ma è un’esperienza che sono felice di aver fatto: mi ha lasciato la capacità di capire il punto di vista di chi lavora da freelance, cosa vuol dire doversi procurare il lavoro, gestire la relazione coi clienti e trovare il giusto equilibrio.
[abbiamo fatto la stessa domanda a Katie Lambert]
Katie, e tu? Hai mai lavorato da freelance prima di arrivare a Mailchimp?
Sì, prima di lavorare in Mailchimp ero freelance, mi occupavo di scrittura e content marketing. Mi piaceva la libertà di lavorare senza vincoli, da qualunque luogo – poteva trattarsi di un hotel londinese o di un coffee shop nel Vermont. Lavoravo secondo i miei ritmi e i miei orari, spesso la sera tardi o in sessioni intensive – non certo dalle 9 alle 5, dal lunedì al venerdì. Mi piaceva il senso di eccitazione che dava la partenza di nuovi progetti e nuovi clienti, e imparavo sempre qualcosa di nuovo.
Però in certi momenti sentivo anche il peso della solitudine. Mi mancava il fatto di essere parte di un team e di avere qualcuno con cui confrontarmi per generare nuove idee. Questo è uno dei motivi per cui è così importante per noi trovare nuovi modi per aiutare i freelance e supportare le loro community. L’indipendenza è importante, ma lo sono altrettanto le occasioni per fare rete, per connettersi agli altri. Entrambe le cose sono assolutamente necessarie.