freelancecamp Lecce 2018

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Verso il #Freelancecamp Lecce: Ana Matos

Scritto da Silvia Versari il 5 Giugno 2018
Ana è passata da un lavoro dipendente come assistente esecutiva in una onlus internazionale in Brasile a insegnante yoga freelance a Lecce. Decisamente una persona da conoscere, ha un sacco di cose da raccontare!

Che lavoro fai?

Negli ultimi 7 anni ho fatto l’assistente di ricerca, lavorando con mio marito, che fa il consulente indipendente nel settore di protezione sociale, soprattutto con agenzie delle Nazioni Unite. In famiglia abbiamo iniziato un progetto di produzione di erbe aromatiche in filiera corta. Più recentemente, ho deciso di estendere la passione per lo yoga al campo professionale. Dopo due corsi di formazione, uno in Italia, l’altro in Olanda, sono diventata insegnate di yoga.

Lavori da freelance?

Lavorare da freelance è stato (ed è) un obbligo o una scelta?

Una scelta. Nel 2011 ho lasciato il lavoro di dipendente come assistente esecutiva nella sede brasiliana di una onlus internazionale per fare la freelance.

Da 1 a 10, quanto ti soddisfa il tuo lavoro per quel che riguarda:

  • Aspetti economici: 5
  • Gestione dei tempi di vita e di lavoro: 5
  • Relazioni umane: 5.

Come ti vedi fra 5 anni? E fra 20?

Il mio sogno è trovare l’equilibrio tra le diverse attività che svolgo. Vorrei particolarmente costruire un ponte tra l’azienda agricola e lo yoga. Fra 5 anni, mi vedo come insegnante di yoga stabile, con uno spazio in campagna dedicato a lezioni e eventi su temi correlati (salute, benessere, mangiare sano, ecc.).

Fra 20 anni, avrò quasi 70 anni!!! Mi vedo gestire i bellissimi spazi e le bellissime attività create nel corso degli anni.

Perché vieni al Freelancecamp Lecce?

Per conoscere altra gente e le loro esperienze di vita e di lavoro, e fare rete.

E non solo vieni, ma ci hai proposto anche un “intervento” molto interessante: gli yoga-breaks. Cosa ci farai fare?

Nel corso delle giornate, tante volte passate davanti al computer, oppure in riunioni infinite, ci sono tanti momenti in cui ci sentiamo esausti. Qualche volta è ancora mattina e la schiena già grida. Nonostante le scadenze, proviamo a fare una pausa, una chiacchierata, a prendere un caffè, ma l’animo non torna e il collo ancora fa male.
E se, invece, dedicassimo almeno una di quelle pause a concentrarci sulla nostra respirazione contratta, sulle articolazioni arrugginite e i muscoli doloranti?

Ai partecipanti di Freelancecamp vorrei offrire dei momenti yoga come strumento da utilizzare nelle pause lavorative. Chiamiamoli yoga-breaks! Tra i tanti “speeches”, vorrei offrire due yoga-breaks da dieci a quindici minuti, uno a metà mattinata e l’altro nel pomeriggio.

I movimenti ed esercizi che proporrò saranno ispirati allo “chair yoga”, ossia eseguiti vicino alle proprie sedie, senza bisogno di tappetini o tute da ginnastica. Gli stessi movimenti ed esercizi potrete poi utilizzarli ogni volta che avrete voglia di dedicare qualche minuto al giorno al vostro corpo e mente per affrontare meglio le sfide quotidiane della vita e del lavoro.

E ora, giochiamo un po’.

  • Che libro non può mancare nella biblioteca dei freelance? “The Magic of Thinking Big”.
  • Quando viaggi per lavoro, cosa non può mancare nel tuo bagaglio a mano? Qualcosa da leggere, le cuffie.
  • Quale app vorresti cancellare dal tuo smartphone? Ho già cancellato tutte le app che non mi servivano.

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