In poche righe: chi sei, cosa fai, a chi puoi essere utile?
Sono un’artista freelance. Anche se il mio campo specifico è la fotografia, negli ultimi due anni ho iniziato a creare molti dei costumi e copricapi o maschere che utilizzo sui set, per personalizzarli e renderli unici. Posso essere utile a chi cerca di dare un’immagine di sé originale e fuori dagli schemi.
Come è cambiata (in meglio) la tua vita negli ultimi due anni?
Negli ultimi due anni ho avuto molto più tempo per comprendere come rapportarmi con gli altri e come migliorare me stessa sia a livello tecnico che – soprattutto – umano. Ho avuto finalmente occasione di restituire al mio tempo il suo vero valore.
Cosa vorresti fare, o cosa vorresti vedere intorno a te, per costruire davvero un better normal?
Per costruire davvero un better normal vorrei vedere intorno a me più consapevolezza nell’ascolto, più empatia e più comprensione per l’umanità altrui, perché se non impariamo ad ascoltarci e darci importanza e appoggio a vicenda non possiamo migliorare davvero.
In passato abbiamo corso troppo, per poi renderci conto grazie all’emergenza Covid che nemmeno sapevamo più in che direzione o perché stavamo correndo.
Come sono i freelance del Freelancecamp visti attraverso il tuo obiettivo di fotografa? Li hai visti cambiare in questi anni?
Io apprezzo ogni singolo professionista del Freelancecamp, hanno tutti un’espressività e una sensibilità che solo quando li “spii” di nascosto dall’obiettivo della fotocamera apprezzi completamente. Perché nel momento in cui inquadri ti concentri sull’espressione, sull’emozione di quella persona in quell’istante unico. Quest’anno ho visto tutti molto più “fatalisti”, quasi saggi nella resilienza acquisita con due anni di sconvolgimenti in cui hanno dovuto reinventarsi, adattarsi, rinascere come fenici dalle loro ceneri.
Qui ci sono le sue foto di quest’anno a Punta Marina [ndr].
Da quanto tempo lavori come freelance? È stata una scelta? Torneresti indietro?
Lavoro come freelance da 20 anni e ancora non so nulla, perché tutto cambia sempre intorno a me, non esistono certezze o stabilità.
È stata una scelta, un po’ suggerita dal destino ma diventata consapevole ogni volta in cui non vedo e vado avanti. Non tornerei indietro mai. Rifarei tutto come l’ho fatto, errori enormi inclusi.
E infine: scegli una canzone che per te rappresenta il concetto di better normal.
Assolutamente, e nuovamente, scelgo “Hero” di David Bowie.