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Fifth Beat sostiene il Freelancecamp: Ivan Pugliese e Francesco Vetica

Scritto da Agnese Iannone il 20 Ottobre 2020
Ivan e Francesco fanno parte della squadra Fifth Beat, un'azienda che mira ad accompagnare piccole, medie e grandi imprese in un percorso di innovazione centrato sulle persone. Non per niente la loro vision è "disegnare prodotti e servizi per le persone, con le persone". Sono, rispettivamente, Chief Operating Officer e Head of Design. Noi non vediamo l'ora di presentarveli.

Ciao Ivan, ciao Francesco, siamo molto contenti che Fifth Beat sia sponsor del Freelancecamp. Ci raccontate qualcosa di voi e di cosa si occupa la vostra azienda?

Francesco: Molto volentieri. Fifth Beat nasce nel 2014 come studio specializzato in User Experience Design. Oggi è un’azienda pronta ad accompagnare organizzazioni piccole, medie e grandi, dalle multinazionali alle non-profit passando per le istituzioni, nel loro percorso di
innovazione centrata sulle persone. All’intersezione tra tecnologia, obiettivi di business e bisogni degli utenti, proprio lì arriva Fifth Beat con la sua ricerca, con la sua progettazione, con il suo design.
Ivan: Francesco si è concentrato così tanto su Fifth Beat da dimenticare di dirvi che lui è Head of Design di Fifth Beat, oltre a essere il suo dipendente numero 1. Viveva a Londra e nel 2015 è tornato in Italia per abbracciare il progetto. Oggi è anche partner. Io invece sono Chief Operating Officer. Mi occupo soprattutto di controllo di gestione, amministrazione e risorse umane. Ma non solo. Insomma sono quello che deve far funzionare la macchina operativa dell’azienda.

Che conseguenze ha avuto e sta avendo l’emergenza Covid-19 su Fifth Beat?

Francesco: L’impatto è stato forte, come per tutti. Abbiamo dovuto riorganizzare le sedi, i processi di lavoro, le pratiche e i rituali. È stata dura, ma siamo stati resilienti, abbiamo saputo reinventarci, abbiamo vissuto il momento come un’occasione di crescita. E abbiamo sfruttato il piccolo lato positivo di questa brutta storia: tante organizzazioni hanno finalmente
compreso l’importanza di cercare soluzioni innovative che incontrassero i nuovi bisogni delle persone.
Ivan: Io la vedo più dal lato “freddo”. Ci siamo trovati a fronteggiare l’emorragia di clienti che da un giorno all’altro hanno dovuto chiudere i contratti con noi perché non potevano più onorarli. Ci siamo messi a disposizione, li abbiamo supportati per quanto possibile e nel
frattempo ci siamo rimboccati le maniche per trovare alternative. Risultato? Le circa 40 persone che lavorano stabilmente con noi non hanno subito alcun impatto economico. Ce la siamo cavata con le nostre forze, senza ricorrere ai contributi governativi di supporto al reddito. Perché per noi le persone vengono prima di tutto. A partire da noi stessi.

Ha cambiato qualcosa nel vostro modo di lavorare dopo l’esperienza del lockdown?

Francesco: Il lockdown ci ha costretto a diventare una remote company di fatto. Dopo una settimana dalla chiusura avevamo già approfondito e sperimentato tanti tool che ci hanno consentito di continuare a lavorare con i clienti senza perdere la nostra qualità.
Ivan: Lavoriamo ancora oggi in remoto al 95%. Abbiamo i nostri uffici a Roma, Milano e Berlino a disposizione per esigenze particolari, ma abbiamo lasciato libertà a tutti di lavorare da casa. Questo ci ha imposto una mezza rivoluzione nei rituali quotidiani. Abbiamo ancora tanta strada da fare per garantire il benessere delle persone che vivono Fifth Beat tutti i giorni.

Perché avete scelto di sostenere il Freelancecamp come sponsor?

Francesco: Perché pensiamo che sia un bacino di talenti enorme, una bella comunità con cui dialogare, un posto in cui confrontarsi, arricchirsi, contaminarsi (in senso buono!).
Ivan: Ha detto tutto Francesco! Aggiungo che tutti abbiamo vissuto il nostro momento da freelance o lo vivremo più avanti nella vita. E poi siete un sacco simpatici :)

Portate anche un talk, di cosa ci parlate?

Francesco: Abbiamo risposto presente e deciso di parlare di come Fifth Beat si rapporta con i freelance. Ci sembrava interessante parlare alla vostra comunità di come i freelance siano fondamentali per la nostra organizzazione e per il nostro processo di design.
Ivan: Alla prossima domanda rispondo io per primo, altrimenti Francesco mi brucia tutte le risposte!

Freelancecamp è anche networking corner, chi o cosa vi aspettate di trovare?

Francesco: Per noi è la prima volta al Camp. Siamo davvero curiosi di confrontarci con la comunità. Sarà un momento di scoperta.
Ivan: Vale anche per me. Noi siamo dipendenti d’azienda, quindi ci approcceremo al Corner con umiltà. Immagino sia un momento di confronto per la comunità. Speriamo di riuscire a dare il nostro contributo.

Visto che è l’argomento anche del vostro talk, qual è il rapporto di Fifth Beat con il mondo freelance?

Ivan: Stavolta rispondo io! Lo spiegheremo in maniera dettagliata nel talk. Comunque abbiamo un rapporto continuo con i freelance. Ci piace avere un punto di vista diverso in azienda, che viene da fuori ma non è esterno. Friend e Contributor lavorano dentro ai team cross-funzionali di Fifth Beat, guidano i progetti, possono fare formazione con noi. È il nostro approccio a quel mondo, direi abbastanza innovativo. E vi spiegheremo perché per noi i
freelance non sono un corpo estraneo all’azienda ma contribuiscono a formarne la cultura e i valori, oltre a lavorare fianco a fianco quotidianamente con noi.

In questo periodo in particolare, si parla molto di team distribuiti e cross-funzionali. Quali sono gli elementi necessari affinché funzionino?

Francesco: Sono due cose diverse. I team distribuiti funzionano se ci sono processi, pratiche, rituali molto forti che l’azienda mette a disposizione per tenere unite persone che lavorano dagli angoli più remoti d’Italia (e non solo).
Ivan: E i team cross-funzionali servono a non creare silos tra un’area e l’altra dell’azienda. Sono fondamentali per accompagnare un cliente dall’inizio alla fine senza disperdere conoscenza sul progetto, a mano a mano che il progetto stesso avanza. Per noi che facciamo innovazione è fondamentale avere in un team skill, sensibilità ed expertise molto diverse.

Per concludere, scegliete una canzone che per voi rappresenta lo spirito del freelance.

Francesco: A real hero, Electric Youth. Motivazione, determinazione e lucidità.
Ivan: The Passenger, Iggy Pop. Un inno alla libertà, al viaggio, alla scoperta. Credo incarni lo spirito di un freelance.

Fifth Beat * UXDojo * 15×30 * LinkedIn

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