Chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile?
Sono una Business Coach: aiuto imprenditori e liberi professionisti (o aspiranti tali) a realizzare i loro progetti e a diventare tutto quello che vogliono essere, tranne che normali. Utilizzo gli strumenti del Business Design per costruire attività solide e sostenibili e promuoverne lo sviluppo. Grazie alle mie competenze in Intelligenza Emotiva e Life Design aiuto i miei clienti a raggiungere i loro obiettivi nella maniera più veloce ed efficace possibile, stimolando la loro creatività e la loro capacità di generare idee e vedere alternative possibili, per distinguersi dalla massa e trovare la propria cifra stilistica unica.
Una cosa che in cui sei brava e una che vuoi migliorare nella tua gestione del cliente o del lavoro da freelance?
Sono brava nel trovare soluzioni e portare “a terra” idee e progetti. Posso sicuramente migliorare la mia comunicazione.
Quanto ti soddisfa il tuo lavoro per guadagno, bilanciamento tempo e lavoro, relazioni umane?

- gli aspetti economici: 4 su 5.
- la gestione dei tempi di vita e di lavoro: 4 su 5.
- le relazioni umane: 3 su 5.
Il mio lavoro mi soddisfa sia per quanto riguarda la gestione dei tempi sia per gli aspetti economici, che riesco a gestire piuttosto bene. Le relazioni umane sono generalmente difficili per me: sono introversa e faccio fatica a costruire relazioni, soprattutto sui social.
Diciamo che per conoscermi ci vuole tempo e pazienza, poi in generale non mi si molla più.
Coniuge e buoi dei paesi tuoi? Hai fatto esperienze all’estero di studio o di lavoro?
Grazie alla mia precedente esperienza come Startupper ho potuto formarmi all’estero partecipando a programmi internazionali per giovani imprenditori, uno dei quali al MIT di Boston. Ho lavorato a progetti europei con diversi partner proveniente dalla UE e dalla Svizzera.
Attualmente sono coinvolta in un progetto europeo finanziato dal programma Erasmus + che mi ha permesso di lavorare con clienti sia in Italia che all’estero.
C’è una differenza che ti ha colpito fra clienti o modi di lavorare?
Ogni Paese ha un approccio differente: per lavorare con l’estero credo sia necessario farsi prima un’idea degli aspetti non sono soltanto tecnici ma anche culturali. È qualcosa che si impara in fretta ma che richiede un po’ d’impegno e soprattutto molta curiosità.
E porterai la tua esperienza anche come speaker, grazie mille! Di cosa ci parli?
Il mio talk si intitola “Progetti Europei: opportunità per i freelance“.
L’Unione Europea offre numerose opportunità di finanziamento di progetti nei quali i freelance possono essere coinvolti come consulenti. Muoversi in questa giungla di iniziative può essere difficoltoso, ma esiste una concreta possibilità di proporre progetti e contribuire al loro sviluppo a livello europeo. Durante il talk fornirò alcune informazioni di base sulla progettazione europea e condividerò la mia esperienza come consulente freelance coinvolta nel progetto DIGIfreelancer recentemente finanziato dalla UE.
Che tipo sei?

Indiana Jones perché, come lui, più i progetti sono sfidanti più mi piacciono e mi ci butto.
Hai già partecipato al Freelancecamp?
No, è la prima volta. Ho sempre guardato il Freelancecamp “da lontano” dicendomi – prima o poi partecipo. L’occasione è nata da una chiacchierata con Alessandra Farabegoli. Spero di portare valore alla community e di ricevere spunti di riflessione interessanti.
Sei freelance? Scelta o obbligo?
Ho fatto la freelance per 6 anni. Ho aperto la Partita Iva nonostante non mi servisse e non fossi obbligata a farlo (avevo un contratto di cessione di diritti d’autore ma si vede che avevo voglia di pagare più tasse). Poi ho fondato due startup e ci ho lavorato per 10 anni, infine dal 2016 sono tornata a essere freelance. Direi che è stata una scelta.
Ho lavorato come dipendente all’80% per ben 3 mesi della mia vita! Per il resto, libera professione a manetta!
Scegli una canzone e dedicala a unə freelancecampista (anche a qualcunə che non conosci ma che vorresti conoscere!).
“No rain“, dei Blind Melon. Perché mi mette allegria e perché prima o poi, per quanto “strani” possiamo essere, troviamo la community a cui appartenere.
Trovi Micaela qui: