Molti pensano che fare i freelance sia un ripiego, magari perché non si trova lavoro, altri che sia una missione. Tu come ti poni?
Per essere un freelance bisogna crederci: se si parte già con poca convinzione non si va lontano. No, come ripiego proprio non funziona, tutti quelli che ho conosciuto nel mio percorso (me compresa) hanno avuto una sorta di “chiamata”: ad un certo punto ci è venuto spontaneo avventurarci in questo mondo.
Io sentivo che la libertà di cui avevo bisogno (mentale, organizzativa, di movimento, di ricerca di novità e di espressione personale) sarebbe stata possibile solo in questo modo. Non ci si nasce però, o almeno non tutti. Ognuno ha la sua storia e le sue motivazioni più o meno variegate, ed è questo il valore aggiunto di ogni freelance.
Trovaci un’immagine che rappresenta per te il freelancismo
Come ti immagini il freelance camp?
Mi immagino il Freelance Camp come una grande festa ma con invitati sceltissimi: persone che condividono l’entusiasmo di credere in ciò che fanno e che condividono le loro conoscenze per diventare professionisti migliori.
Qual è la tua Twitter bio? ce la spieghi?
“Psicologa freelance del lavoro e della salute, innamorata della psicologia positiva, della fotografia, dell’internazionalità, del web e delle persone”
Ho cercato di riassumere i grandi temi protagonisti della mia vita e che, in un modo o nell’altro, influenzano il mio lavoro.
In realtà sarebbero di più, ma… è importante imparare anche a saper selezionare!