Venerdì 19 marzo 2021 dalle 10 alle 17:30 ci sarà il primo Freelancecamp del 2021, un’edizione totalmente digitale.
È il nostro terzo Freelancecamp online, e sorrido pensando all’evoluzione che abbiamo vissuto in meno di un anno:
- la prima edizione online è stata un megameeting su Zoom, organizzato per l’urgenza di incontrarci e usando lo strumento che avevamo sottomano quasi ogni giorno;
- la seconda avrebbe dovuto svolgersi a Roma, ma pochi giorni prima un DCPM ci ha obbligati a migrare online; grazie all’esperienza di Vudio abbiamo avuto lo streaming e una regia impeccabile, e per mantenere il senso dell’esserci e dell’incontrarci abbiamo alternato ai talk i momenti di meeting;
- quello del 19 marzo 2021 invece sarà un evento nativo digitale: chi si iscrive passerà l’intera giornata in uno spazio dedicato in cui si terranno sessioni parallele con talk, gruppi di discussione, attività organizzate dagli sponsor, chiacchiere pubbliche e private; a gestire la regia sarà Apropos, anche loro dopo una robusta esperienza maturata nei mesi passati.
Sì, è stato un anno di evoluzione accelerata
Del resto sono anni che, insieme, impariamo a imparare, e se andiamo a rivedere i temi di cui abbiamo discusso insieme prima del 2020 ci troviamo “organizzare gli spazi di lavoro in casa”, “mantenere la sanità mentale quando si mescolano privato e professionale”, “gestire progetti con team distribuiti”… tutte cose che per noi freelance erano pane quotidiano, ma sembravano fantascienza nelle aziende dove si è sempre fatto così.
Per questo abbiamo scelto di focalizzare questa edizione sullo smart working: ne parleremo coinvolgendo chi è freelance e chi è diventato più smart da dipendente.
Cosa abbiamo imparato? Che problemi stiamo affrontando? Cosa ci porteremo dietro anche quando la pandemia sarà passata?
Qualche anticipazione sul programma
Stanno già arrivando le prime proposte di talk: come sempre ci sono spunti pratici e operativi (parlare da remoto; usare strumenti per la condivisione e il lavoro di gruppo), per lavorare su di sé (mettere a fuoco gli obiettivi, gestire la tendenza a lamentarsi) e senza dimenticare i soldi (magari facendosi aiutare a gestirli).
Io racconterò di Cefarh Uganda, un progetto probono portato avanti da un drappello di freelance che hanno raccolto un mio appello fatto nel gruppo Facebook.
Avremo con noi un’ospite graditissima, Silvia Zanella, autrice de “Il futuro del lavoro è femmina”, un libro che prima del 2020 ad alcuni poteva sembrare fantascienza ma che adesso descrive molto bene il presente. Io poi penso che le cose che spiega Silvia le avrebbero potute/dovute capire tutti già da tempo, ma, come si dice, il momento migliore per piantare una quercia era vent’anni fa, il secondo momento migliore è adesso. Con Silvia faremo una conversazione aperta sul presente e il futuro del lavoro, per freelance e non.
D’altronde, come dice Gianluca, “siamo tutti più freelance, anche i non freelance”, quindi mai come oggi l’invito a iscriversi e partecipare è rivolto a chiunque voglia lavorare (e vivere) in modo davvero smart.