In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile
Sono Francesco e in questo momento sto rispondendo a questa intervista ma credo che la domanda fosse un po’ più ampia.
Le cose che faccio:
- Sport: basket, beach volley, corro, vado in palestra, nuoto, faccio polemiche.
- Un saaaaaaaaaaaacco di psicologia & di meditazione.
- Perdo tantiiiissimo tempo improduttivo, altro che la tecnica del pomodoro e la Pareto efficienza. Sono uno specialista di fare quell’80 che produce il 20.
- Ascolto più podcast & audiolibri di quanto tempo abbia.
- Da dipendente lavoro come marketer per un distributore con officina di prodotti per la refrigerazione industriale (affascinante vero?).
- Da freelance mi occupo di business micro (bar & ristoranti), piccoli (aziende fino a 10 dipendenti), medi (un paio di aziende sopra i 70 dipendenti).
- Mangio molta pizza.
- Porto fuori Betty (la mia cana).
A chi posso essere utile? Sicuramente a Betty!
Direi anche a chi ha voglia di farsi ascoltare, a chi ha voglia di giocare, a chi vuole creare la propria presenza digitale e ottenere risultati, soprattutto a livello locale.
A chi vuole andare in barca, fare meditazione o mangiare una pizza.
Credo di poter essere utile a chi vuole affidarsi totalmente ma poi vuole imparare ed essere autonomo.
Probabilmente sono utile anche allo Stato, perché gli pago le tasse.
Una cosa in cui sei bravo e una che vuoi migliorare nella tua gestione del cliente o del lavoro da freelance?
Sono bravo a gestire più progetti insieme.
Sono molto meno bravo a lanciarmi totalmente nel mondo della freelansaggine.
Quanto ti soddisfa il tuo lavoro per guadagno, bilanciamento tempo e lavoro, relazioni umane?

- gli aspetti economici: 3 su 5
- la gestione dei tempi di vita e di lavoro: 2 su 5
- le relazioni umane: 2 su 5.
Il lavoro economicamente mi soddisfa ben 3 perché siamo tutti sottopagati: se passo almeno 10 ore al giorno della giornata lavorando, vorrei che fossero ben pagate.
Alla fine del mese porto a casa buone cifre, ma rispetto a quanto vorrei fossero pagate sono almeno il 35/50% in meno.
Il bilanciamento vita/lavoro non esiste praticamente.
Esco dall’ufficio a un orario normale solo quando ho delle cose da fare dopo, se no mi capita spesso di rimanerci fino a tardi e poi riprendere a lavorare nel fine settimana, la sera, a pensarci mentre corro, a perdermi nei discorsi quando parlo perché penso ad altro.
Do un bel 2 alle relazioni umane nel mio lavoro perché a parte un amico con cui collaboro quotidianamente e un paio che sento soprattutto durante gli eventi a cui partecipiamo, nella vita da freelance non ho un grande “network”.
La vita da dipendente… ti prendi ciò che c’è, non è che puoi scegliere.
Macchina del tempo: torni indietro e ti incontri alla soglia dell’apertura della partita IVA.
Datti un consiglio: “col senno di poi…”
Col senno di poi buttati totalmente in quello. Stare con un piede in due scarpe non è una grande idea.
Che tipo di freelance sei?
Giochiamo al “se fossi”: se fossi un animale, un genere musicale o un personaggio famoso, chi saresti?
Se fossi un animale sarei un quokka.
Se fossi un genere musicale sarei la musica da camera.
Se fossi un personaggio famoso sarei Ron Artest, perché non è avvitato del tutto.
Nel Freelancecamp che vorrei c’è un talk che parla di…
Gestione delega-compensi.
Lavori come freelance?
Da quanto tempo? È stata una tua scelta o un obbligo? Torneresti indietro?
Lavoro sia come freelance che da dipendente. Lo faccio dal 2016 ed è stata una mia scelta.
Tornerei indietro per fare solo il freelance e non entrambe le cose.
Perché partecipi a questa edizione del Freelancecamp?
Intanto perché prima non conoscevo il Freelancecamp. Poi perché è sul mare. Infine perché spero di trovare qualcuno che abbia i miei stessi disagi da condividere.
Scegli una canzone e dedicala a unə freelancecampista (anche a qualcunə che non conosci ma che vorresti conoscere!).
Per il cantante. Per il significato del termine abiurare.