[Oggi è la volta di Flavio Mazzanti, al suo primo Freelancecamp; lo trovate online su www.flaviomazzanti.it, e su Twitter – giustamente – è @flaviomazzanti]
Molti pensano che fare i freelance sia un ripiego, magari perché non si trova lavoro, altri che sia una missione. Tu come ti poni?
Partiamo dal principio, io sono un freelance per scelta.
Fino a qualche anno fa, quando “l’inglesizzazione” di ogni termine, soprattutto in ambito lavorativo, non era ancora prepotentemente entrata nel nostro linguaggio, si diceva: “sono un libero professionista” e si veniva quasi ammirati.
Oggi, invece, chi appartiene alle categorie avvocati, medici, commercialisti (le cd “vecchie” professioni) viene ancora considerato un libero professionista mentre chi svolge, in proprio, quelle che possiamo chiamare attività 2.0 (seo, social media, copywriter…) viene chiamato freelance.
La sottile differenza che emerge è che il “freelance”, diversamente dal “libero professionista”, sembra al pari di un avventuriero impavido che, in piena crisi economica, si lancia nel vuoto con l’aspettativa di intraprendere un qualcosa di sconosciuto ai più e che spesso non viene neppure considerato un lavoro vero e proprio.
Strano questo mondo di pensare, non trovate?
Tornando a me, posso dire che il mio essere freelance è la miglior scelta che potessi fare per darmi la possibilità di crescere professionalmente.
Lavorare, ogni giorno, in collaborazione con persone diverse e provenienti da ogni parte d’Italia o del mondo, su progetti diversi e con modus operandi differenti tra loro, permette di aumentare esponenzialmente le conoscenze personali e tecniche nonché la capacità di comunicazione, percependo miglioramenti continui che rendono in grado di mettere in pratica tecniche diverse da quelle sempre utilizzate.
Inoltre, a mio avviso, il contesto storico ed economico nel quale ci troviamo catapultati dovrebbe insegnare che coltivare solamente il proprio orticello porta al fallimento completo.
Per quanto mi riguarda, la passione per l’orto la lascio al tempo della pensione – se mai arriverà – e oggi collaboro e condivido, collaboro e condivo, collaboro e condivido.
Qual è il ritorno? Davvero altissimo!
Trovaci un’immagine che rappresenta per te il freelancismo
Un immenso oceano blu solcato da tante barche bianche in navigazione: questa è la mia rappresentazione.
Siamo davanti ad un mare di competenze, immenso e stupendo e noi siamo tante piccole barche a vela, ognuna con la sua stiva piena di conoscenze specifiche, le quali, fuse insieme, portano a creare una nave da crociera… che potenza!
Come ti immagini il freelance camp?
Prima partecipazione per me!
M’immagino un ambiente davvero smart (ndr anche io uso le parole inglesi, sono più cool…), con gente interessata a conoscersi e condividere la propria esperienza.
Mi auguro di poter contribuire regalandovi il mio piccolo mattoncino di conoscenza, qualche utile consiglio e instaurare nuove conoscenze, nuove opportunità e ovviamente fare un tuffo nell’”oceano”… del resto il mare Adriatico è sempre parte di quell’immensa meraviglia della natura che è l’Oceano Atlantico, no?
Insomma, non vedo l’ora di essere parte integrante di questa giornata!
Qual è la tua Twitter bio? ce la spieghi?
#SEO #arbitro #docente tutto per passione e divertimento…
Mi reputo una persona molto fortunata poiché ho avuto l’opportunità di scegliere la mia attività e, ancor prima del mero lavoro, quello che faccio tutti i giorni è per me una passione. Una passione alle volte incontrollabile che mi porta a parlarne in ogni luogo e in ogni momento rompendo le scatole a chiunque sia al mio fianco!
Per il momento, in attesa di vederci al #freelancecamp, vorrei ringraziarvi di quest’opportunità e dello spazio dedicatomi per questa intervista! :)