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Dataninja sostiene il Freelancecamp: Donata Columbro

Scritto da Tamara Viola il 13 Ottobre 2020



[Donata è giornalista, content strategist, attivista e divulga forte in tema dati e data visualization. E non solo: è anche fondatrice della Dataninja School, piattaforma di formazione online sui dati, sponsor di questa edizione romana del Freelancecamp. Cinque alto per lei!]

In poche righe: chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile.

Sono giornalista, content strategist e divulgatrice in tema di dati e data visualization. Oggi lavoro per il 95% del tempo in Dataninja, azienda di cui sono socia insieme a Nicola Bruno, Andrea Nelson Mauro e Alessio Cimarelli. In particolare curo la comunicazione e lo sviluppo della Dataninja school, la prima scuola italiana sui dati, con corsi per imparare a lavorare con i dati e i fogli di calcolo, a creare visualizzazioni dati e mappe e a raccontarli con report e infografiche. Sono #lapreside, come ormai mi chiamano studenti e studentesse della piattaforma :) Finalmente torno a unire il mio lavoro di giornalista (producendo e coordinando i contenuti per il nostro magazine), comunicatrice (perché parlare di dati al grande pubblico richiede doti… di marketing), e anche l’attivismo, perché in quello che facciamo c’è una spinta a rendere il mondo un posto migliore.

Che conseguenze ha avuto e sta avendo l’emergenza Covid-19 sul tuo lavoro? 

Ho lavorato molto di più del previsto, per due motivi: perché appena prima del lockdown avevamo iniziato a creare molti più contenuti organici e inventarci iniziative di divulgazione, che si sono moltiplicate a causa del grande impatto dei dati nelle nostre vite in questo periodo. E poi avendo il bambino a casa ho dovuto sfruttare notti e weekend per portarmi avanti con la to do list.

Hai cambiato qualcosa nel tuo modo di lavorare dopo l’esperienza del lockdown?

Sto cercando di concentrarmi sulla mia azienda e meno sul mio lavoro da consulente. È come se fosse improvvisamente ancora più limpido che per far andare avanti un grosso progetto devi dedicarci tutto il tuo “cuore”, non solo il tempo. In più sto riorganizzando il lavoro da remoto con la squadra, che è cresciuta, perché l’esigenza di protocolli condivisi, non vedendoci più almeno una volta al mese, è sempre più forte.

Hai già partecipato al Freelancecamp?

Sì.
[Qui trovi le altre interviste e soprattutto i suoi utilissimi talk degli anni scorsi. N.d.r.]

Perché avete scelto di sostenere il Freelancecamp come sponsor?

Perché pensiamo che le community – online e offline – offrano molto sostegno dal punto di vista professionale e formativo a chi si mette in proprio, sia come singolo che come azienda. E il Freelancecamp è una di quelle che continua a dare tanto a chi ne fa parte. Vogliamo contraccambiare :)

Oltre alle novità di quest’anno (Networking Corner, Membership, Freelancecamping, Zoomclub), c’è qualcosa che potremmo fare per la community?

Tatuaggi temporanei! Ok, scherzi a parte, la community online che cresce così è davvero bella, non ho altre idee al momento.

Farai anche un talk, di cosa ci parli?

Di come sia perfettamente normale commettere errori sul lavoro e questo non deve spaventarci. Secondo me buttarsi in situazioni imprevedibili, rischiose – cioè quando la posta in gioco è alta – indica intraprendenza e voglia di imparare: certo, se dicessimo di sì solo alle opportunità che siamo in grado di controllare al 100% (ma esistono?) forse ci potremo salvare da errori e fallimenti, ma ci perderemmo molto.

C’è un talk del Freelancecamp che ti ha insegnato qualcosa di utile? Perché pensi che chi non l’ha visto dovrebbe proprio vederlo? 

Mi è piaciuto moltissimo il talk di Michela Calculli al FLC di Marina Romea 2020, mi ha dato la carica in una giornata abbastanza negativa (e se mi conoscete sapete quanto sono rare e quanto poco io tenda a lamentarmi), ma a volte una botta di energia da altre donne freelance è proprio quello che serve, anche perché mi sono ritrovata molto nella sua situazione rispetto al lavoro in pandemia.

Scegli una canzone che per te rappresenta lo spirito del freelance.

Più che lo spirito del freelance questa potrebbe essere l’urlo di guerra! Per me Kanye West in cuffia = produttività, e l’album di questa canzone lo uso proprio nelle giornate più impegnative. Provare per credere!

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