Chi sei, cosa fai e a chi puoi essere utile?
Sono la festaiola dei Freelancecamp in presenza, ma tra un aperitivo e una grigliata, io e Filippo (alias Cenerippo, il mastro grigliatore del Freelancecamp) lavoriamo anche.
Nel mondo che cambia anche noi cerchiamo di adeguarci alle richieste del mercato e in questo momento siamo proprio in una fase di rebranding che ci porterà a rifare il sito (sì, ancora è offline, ma forse stavolta ce la facciamo per davvero) e a proporre soluzioni di comunicazione variegate che vanno dalla formazione di base e all’assistenza personalizzata per liberi professionisti e PM, alle vere e proprie strategie di videomarketing e branded podcast per agenzie e progetti in collaborazione con altri professionisti del settore con clienti che richiedono questo tipo di professionalità.
Una cosa che in cui sei brava e una che vuoi migliorare nella tua gestione del cliente o del lavoro da freelance?
Empatia l’hanno già presa? Allora direi… vabbè, dico l’empatia, d’altra parte è vero.
Sono empatica (pure troppo). Devo migliorare nel chiedere, soprattutto nel chiedere di farmi pagare. In fondo sono anch’io un po’ vittima dell’idea che se ti piace il lavoro che fai non è giusto che ti paghino.
Quanto ti soddisfa il tuo lavoro per guadagno, bilanciamento tempo e lavoro, relazioni umane?

- gli aspetti economici: 2 su 5.
- la gestione dei tempi di vita e di lavoro: 5 su 5.
- le relazioni umane: 5 su 5.
Amo il mio lavoro, amo il fatto di lavorare da casa, amo le opportunità che mi presenta e amo conoscere sempre mondi nuovi, persone nuove e mettermi in gioco.
È faticoso stare al passo, è difficile guadagnare il giusto, ma io sono molto ottimista (pure troppo)!
Coniuge e buoi dei paesi tuoi? Hai fatto esperienze all’estero di studio o di lavoro?
La Toscana conta come estero (per il coniuge)?
Mai fatto esperienze all’estero, sono uscita veramente pochissimo dall’Italia.
Ti piacerebbe farlo?
Forse mi piacerebbe mettermi in gioco e fare qualcosa anche all’estero, la verità è che io vivo in Romagna e ci sono pochissimi posti che mi facciano davvero venire voglia di spostarmi da qui. Oltretutto sono una frana in inglese…
Mi respinge la paura dell’ignoto – come per chiunque, credo – e la paura di vivere in un mondo così diverso dal mio. Mi incuriosisce tutto quello che non conosco. Ma anche qui ci sono ancora moltissime cose che non conosco, quindi da brava pigra penso che potrò alimentare la mia curiosità anche senza spostarmi troppo.
Che tipo sei?

Ho scelto Indiana Jones perché sono una persona impulsiva e la maggior parte delle grandi decisioni che hanno cambiato la mia vita sono state prese così, c’è sempre una parte del mio cervello che lavora in autonomia dalle altre e quando si è rotta le scatole di stare da una parte salta fuori, prende il sopravvento e mi stravolge la vita!
Comunque una volta ero più riflessiva, ma dopo essermi vista scappare tra le mani più di un’occasione ho deciso che avrei preferito correre il rischio e, sì, direi che ne vale sempre la pena, anche quando non sembra.
Hai già partecipato al Freelancecamp?
Sì!
Tizio, Caia e Francə sono al loro primo Freelancecamp. Cosa dici loro per accorglierl3? Cosa si devono aspettare?
Devono solo lasciarsi andare, ma anche se non ci riescono non sarà un problema perché il Freelancecamp è davvero per tutti.
Un talk imperdibile degli anni passati che consigli loro?
L’ultimo talk di Monja Da Riva intitolato “Incontri online in gruppo in cui ci si sente nella stessa stanza” che comincia con “scusate, è arrivata una persona che aspettavo” (ed ero io) e che racconta di come sia possibile superare l’ostacolo di non essere in presenza, un po’ come succede al Freelancecamp online, perché quando le cose sono pensate e costruite bene funzionano e basta.
Ricordi perché hai partecipato la prima volta? Cosa cercavi?
La prima volta che ho partecipato cercavo networking, formazione e nuove occasioni.
Ho trovato tutto e molto di più. Continuo a frequentare praticamente tutte le persone che ho conosciuto e continuerò a frequentare tutte le persone che conoscerò, sono certa di questo.
Il Freelancecamp è un’occasione per promuoversi, per fare affari, per costruire relazioni professionali, è un momento in cui imparare, scambiarsi opinioni e crescere; ma è anche il momento in cui incontri persone che sono come te, che vivono una vita molto simile alla tua, spesso molto più simile di quella che vivono i tuoi migliori amici o i tuoi parenti. Sono persone che hanno le tue paure, le tue preoccupazioni, i tuoi problemi con i figli (pure il freelancekid sta crescendo parecchio), le tue soddisfazioni, le tue passioni, il tuo modo di vedere il mondo.
Questo fa per forza la differenza, perché una volta tanto non devi spiegare niente e puoi solo abbracciarti e piangere o abbracciarti e ridere o brindare e stare zitta o zitto e goderti discorsi, barzellette, sciocchiezze, cose serie e tutto quello che vuoi, in compagnia di qualcunə che ti somiglia più di quello che pensavi.
Se ci aggiungi che la maggior parte di queste persone le vedo una o due volte l’anno, perché magari abitano molto lontano da me, allora ecco che succede che tutta la parte relativa alla crescita professionale si sopisce e resta solo una grande voglia di fare festa con amic3 straordinar3 che ho avuto la fortuna di incontrare e che non voglio mollare per nessun motivo.
Scegli una canzone e dedicala a unə freelancecampista (anche a qualcunə che non conosci ma che vorresti conoscere!).
“Always with me“, la dedico a Monja Da Riva e Silvia Versari, amiche. Vi voglio bene.
Trovi Deborah qui: